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CANTONE«Il Covid ha frenato i costi malattia. Se aumentano i premi qualcosa non va»

21.05.20 - 08:05
L'esperto di sanità Bruno Cereghetti spiega perché un aumento delle casse malati l'anno prossimo non si giustifica
Tipress
«Il Covid ha frenato i costi malattia. Se aumentano i premi qualcosa non va»
L'esperto di sanità Bruno Cereghetti spiega perché un aumento delle casse malati l'anno prossimo non si giustifica
Dal crollo del settore ambulatoriale al rinvio degli interventi, alla morte - purtroppo - dei pazienti che più avevano bisogno di cure costose. Ecco perché gli assicuratori malattia non potranno avanzare pretese elevate in autunno

BELLINZONA - Se non battono già cassa, hanno comunque messo le mani avanti. Giorni fa Santésuisse ha parlato di un aumento del 5% dei costi della salute nel primo trimestre dell’anno. Una pillola amara, quella annunciata dagli assicuratori malattia, ma soprattutto sorprendente visto il contemporaneo crollo della medicina extra coronavirus. 

«I costi della malattia nei primi sei mesi di quest’anno, in ragione del Covid, sono diminuiti. Su questo non ci piove, checché ne dicano gli assicuratori» sottolinea Bruno Cereghetti, esperto di sanità e socialità e fino al 2010 a capo dell’Ufficio cantonale dell’assicurazione malattia.

Può elencare punto per punto gli elementi del risparmio?
«Iniziamo col dire che il coronavirus non conosce cure e vaccino. Non ci sono quindi costi specifici. Stimiamo che in Ticino ci siano state finora 35mila persone toccate dal virus, ma quelle che si sono ammalate sono state quasi 3’500 con un costo ambulatoriale, in generale, relativamente ridotto».

Questo a fronte di chi non è più andato dal dottore…
«Gli studi medici in questi mesi erano vuoti per paura del coronavirus. Monetariamente, in ambito ambulatoriale, i costi sono decresciuti».

Se dal settore ambulatoriale passiamo invece all’ospedaliero?
«Lo stesso discorso vale per lo stazionario. Perché tutta la parte degli interventi elettivi è stata bloccata. È vero che ci sono i costi delle ospedalizzazioni dovute al Covid, e in particolare le cure intense che costano molto di più della media. Ma tutto sommato, fortunatamente, sono state relativamente contenute. Purtroppo non nel canton Ticino, ma certamente nel resto della Svizzera. Da noi invece c’è stato un flagello di ospedalizzazioni e di morti».

Se ponessimo sulla bilancia i costi del coronavirus, da un lato, e la mancata medicina, dall’altro?
«Il piatto penderebbe senz’altro a favore degli assicuratori. Chiaramente nella seconda parte dell’anno, a meno di nuove ondate, ci sarà un certo recupero degli interventi elettivi che sono stati procrastinati. Tra l’altro c’è un altro dato, curioso, che depone a favore del risparmio. Stranissimamente si nota che - è una tendenza mondiale ma vale anche per il Ticino - durante il periodo del coronavirus sono sensibilmente diminuiti gli infarti e gli ictus. Non c’è al momento una risposta scientifica ma ne vediamo l’effetto».

Ci sono altri fattori che influiranno sui costi della malattia?
«Peserà, purtroppo, ed è un tasto dolentissimo, l'elevato numero dei decessi che tocca il Ticino in modo esponenziale, essendo la zona del mondo dove ci sono stati più morti per centomila abitanti. L’età media delle vittime è superiore agli ottant’anni e si trattava di polimorbidi che avevano bisogno di molte cure. Questi, purtroppo, sono morti e non sono più una spesa per gli assicuratori che risparmieranno 4-5 anni di costi, poiché la speranza di vita è stata abbassata dal virus».

In conclusione se gli assicuratori malattia batteranno cassa in autunno…?
«… ci sarebbe decisamente qualcosa che non funziona. In generale c’è un trend di aumento dei costi per effetto dell’anzianità della popolazione. Paradossalmente il coronavirus è intervenuto a dare una frenata artificiale. Per cui sarebbero veramente malvenuti gli assicuratori se arrivassero con pretese esorbitanti di premio per il 2021. Anche perché hanno promesso, e li controlleremo, che tutti i costi legati al coronavirus saranno assunti attraverso le riserve che oggi sono indecentemente elevate. Che almeno vengano usate bene». 

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COMMENTI
 

volabas 3 anni fa su tio
Se aumentano i premi? Certo che aumentano, non bisogna essere Nostradamus per capirlo

Mag 3 anni fa su tio
Davanti a un popolino cosi' bue, davanti a gente cosi' pecora, se fossi al posto degli operatori delle CM, non so se non farei farei lo stesso. Quanto trattato nell'articolo può accadere perché viene permesso, succede perché viene accettato che la politica glielo permetta, succede perché la maggior parte del popolo è ignavo.

miba 3 anni fa su tio
Finché non ci sarà un'assicurazione malattia statale (e l'assicurazione malattia è l'unica assicurazione sociale gestita da privati....) gli assicuratori malattia avranno sempre buon gioco nel loro business. Forse Cereghetti in parte ha anche ragione ma per contestare eventuali aumenti di premio bisogna basarsi su cifre reali e non su teorie e/o supposizioni. La vedo quindi dura dal momento che le cifre delle casse malati sono quelle che appaiono nei loro rapporti annuali, abilmente pilotate per tutti i creduloni.....

Tato50 3 anni fa su tio
Risposta a miba
E nei conti delle CM nessuno può metterci il naso. Sarebbe il caso che si cambi qualcosa e una Commissione neutra dia ogni tanto un'occhiata. L'importante che in questa Commissione non faccia parte qualcuno che abbia interessi personali-;(

Mag 3 anni fa su tio
Risposta a miba
... il popolo merita quello che accetta; forse al loro posto fare anche io cosi'.

Tato50 3 anni fa su tio
Cereghetti , persona di grandi capacità nel settore. Se non era per lui nessuno si accorgeva che le CM attingevano dalle nostre riserve per tenere bassi i premi in altri Cantoni. Centinaia di milioni che il Beltrasereno, quando ci hanno rimborsato una miseria del maltolto ha avuto il coraggio di dire "Giustizia è fatta" -;(((((

sedelin 3 anni fa su tio
se tutti rifiutassero di pagare l'aumento...

Mag 3 anni fa su tio
Risposta a sedelin
... cambierebbe tutto.

Libero pensatore 3 anni fa su tio
Gli aumenti arriveranno puntuali come ogni anno. Non ho dubbi su questo. Che sia un business non lo può discutere nessuno. La baggianata del mercato libero e della concorrenza ormai non se la beve più nessuno. Non ho mai visto un mercato in regime di concorrenza dove i clienti sono obbligati a comprare il prodotto. Certo, è business che sfama parecchie bocche ....

Mag 3 anni fa su tio
Risposta a Libero pensatore
Il business sfama molte meno bocche di quante ne affama; alla baggianata del "mercato libero" vi credono molti di più di quelli che non vi credono: fattene una ragione.

santo 3 anni fa su tio
Puro monopolio gestito da faccendieri protetti dalla politica

Trasp 3 anni fa su tio
Il nostro sistema sanitario è basato sul profitto. Più un medico prescrive medicamenti e più viene remunerato. Per malattie come il cancro si insiste con la chemioterapia, costosissima, e che provoca anche pesanti effetti colaterali. Per i furbetti la cassa malati fa la generosa, a nostre spese, e gli paga la vacanze alle Spa. Le casse malati più grandi fanno centinaia di milioni di utili (ma come le casse malati fanno gli utili e poi aumentano i premi?).

jena 3 anni fa su tio
la classica patata che scotta che nessun politico vuole prendere in mano... neanche quelli rossi che preferiscono usare la scusa dei sussidi!!!!
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