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CANTONECoronavirus, assicurazioni che "fanno le furbe": niente risarcimenti ai ristoratori

04.04.20 - 09:34
Il fenomeno coinvolge diversi esercenti a sud delle Alpi, ma anche nel resto della Svizzera. La rabbia di GastroTicino
Ti-Press
Uno dei tanti ristoranti chiusi in queste settimane.
Uno dei tanti ristoranti chiusi in queste settimane.
Coronavirus, assicurazioni che "fanno le furbe": niente risarcimenti ai ristoratori
Il fenomeno coinvolge diversi esercenti a sud delle Alpi, ma anche nel resto della Svizzera. La rabbia di GastroTicino
«Alcune compagnie – evidenzia l’avvocato Marco Garbani – si sono impuntate su dettagli senza senso. Come dire: non ti pago perché lo stesso problema ce l’hanno in Australia».  

"Presi in giro" dalle compagnie assicurative di fronte alle perdite economiche causate dalla pandemia del nuovo coronavirus. Sta accadendo a diversi esercenti in tutta la Svizzera. Le lamentele arrivano un po’ da ovunque. Le autorità hanno imposto, momentaneamente, a scopo preventivo, la chiusura dei locali. Una misura che dura già da diverse settimane. E che non è stata ancora revocata. Molti esercenti, intanto, stanno litigando col proprio assicuratore. «Ci sono in particolare due colossi assicurativi che si stanno comportando male – tuona Massimo Suter, presidente di GastroTicino –. Tutti gli esercenti coinvolti sono invitati ad agire».

La differenza tra epidemia e pandemia – Cosa sta accadendo in pratica? Al momento di stipulare l’assicurazione, un ristoratore ha la possibilità di assicurarsi anche contro le epidemie. «Il termine "epidemia" – evidenzia Marco Garbani, avvocato di GastroTicino – differisce da "pandemia" solo per una questione di estensione geografica. Alcune assicurazioni si sono impuntate, facendo leva su dettagli senza senso».

Questione di cavilli – Quello principale è il seguente. «Le compagnie oppositrici sostengono che non c’è copertura se la pandemia, dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è di grado 5 o 6. Ma da qualche anno l’OMS ha abbandonato il concetto di grado. Infatti, nel caso del Covid-19, l’OMS ha parlato semplicemente di pandemia. Punto. La tesi di queste assicurazioni, dunque, non regge. Ci si sta aggrappando a delle virgole. Come dire: non ti risarcisco perché lo stesso problema che hai tu, ce l’hanno in Australia».

Fronte comune – Ogni compagnia assicurativa ha le sue condizioni. «E va specificato che alcune si stanno comportando in maniera corretta – dice Suter –. In ogni caso stiamo cercando di organizzarci per fare un fronte comune. Per fare pressione sulle assicurazioni che non stanno facendo il loro dovere. Ci sono decine e decine di ristoratori che si trovano nei guai, in tutta la Svizzera, non solo in Ticino».

Come occorre agire – Un ristoratore della Svizzera italiana, in queste condizioni, cosa deve fare? Garbani spiega: «In accordo con GastroSuisse, si è deciso di attivare l’ombudsman delle assicurazioni, che in Ticino corrisponde alla figura dell’avvocato Marco Cereghetti di Lugano. I nostri soci sono invitati a inviare a lui tutta la documentazione che riguarda i loro casi. Sul sito di GastroTicino si trovano tutte le indicazioni per procedere. In alternativa, ci si può rivolgere al giudice». «Di certo – conclude Suter – non molleremo su questa vicenda. Anche perché si tratta di una questione di etica e di correttezza».   

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