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CANTONELa cultura si sposta sul web

24.03.20 - 14:54
Dalla Biblioteca digitale a quelle cantonali, fino ai musei che aprono le porte su YouTube
Biblioteca digitale
Copertine di pubblicazioni liberamente fruibili dalla Biblioteca digitale del Cantone Ticino (http://bibliotecadigitale.ti.ch)
Copertine di pubblicazioni liberamente fruibili dalla Biblioteca digitale del Cantone Ticino (http://bibliotecadigitale.ti.ch)
Fonte DECS
La cultura si sposta sul web
Dalla Biblioteca digitale a quelle cantonali, fino ai musei che aprono le porte su YouTube

BELLINZONA - Il coronavirus ha fermato anche l'offerta culturale. Chiusi musei, cinema, biblioteche. Dall’inizio di marzo, l’Agenda curata dall’Osservatorio culturale del Cantone Ticino ha preso atto della cancellazione di quasi 300 eventi programmati. 

La cultura sul web - Da alcune settimane l’unico canale per accedere all’offerta culturale rimane quello digitale. Una soluzione certamente meno soddisfacente rispetto alle pratiche tradizionali, ma che in un periodo di isolamento può comunque offrire diversi spunti interessanti. Ed è così che numerosi attori di portata internazionale si sono mossi, migliorando la propria offerta di contenuti e visite virtuali. Ne sono un esempio il Louvre di Parigi e il Metropolitan museum of art di New York. Ma non sono solo i musei ad essersi attivati su questo fronte: è facile assistere virtualmente a un concerto al Teatro La Fenice di Venezia o della Berliner Philharmoniker.

209 titoli accessibili online - Anche nella Svizzera italiana molti operatori si stanno adoperando per intensificare l’offerta in tal senso e promuovono l’accesso gratuito a diversi contenuti di valore. Un primo esempio è la Biblioteca digitale del Cantone Ticino, inaugurata il 21 marzo 2019, che offre in accesso libero 209 titoli, per un totale di 77'000 pagine. Opere di carattere storico, etnografico, antropologico, cataloghi d’arte, inventari, saggi di linguistica, di dialettologia, di storia dell’arte e di architettura (http://bibliotecadigitale.ti.ch).

Rivivi le conferenze online - Dal canto loro le Biblioteche cantonali propongono l’accesso alle registrazioni audio e video delle proprie conferenze. Dal sito https://www.sbt.ti.ch/sbt/ è possibile ascoltare più di 250 registrazioni audio, che rendono conto di altrettante attività che si sono tenute nella sede di Bellinzona, e accedere alle immagini di una quindicina di ulteriori conferenze dedicate alle nuove tendenze del digitale, che hanno avuto luogo nelle quattro sedi cantonali. Il sito del Sistema bibliotecario ticinese permette poi ai suoi utenti di usufruire gratuitamente del servizio di e-book e edicola elettronica del distributore MediaLibraryOnLine, ricco di materiali culturali (libri, audiolibri, altro materiale audio, spartiti ecc.) e di più di settemila periodici da tutto il mondo, scaricabili e leggibili anche offline. Tra le risorse consultabili in modalità open, senza limitazioni, i titoli sono più di 300'000.

Vitita al museo - Il Museo di Leventina ha attivato in questi giorni un nuovo canale YouTube con lo scopo di offrire proposte culturali, visite guidate virtuali e curiosità legate alla sua collezione restando comodamente a casa (https://www.youtube.com/channel/UCEBQ8HkUVD4GL9FjSnjCR9A). Anche il Museo dei fossili del Monte San Giorgio a Meride propone un ampio catalogo di documenti audio-visivi che presenta temi legati al campo d’attività dell’istituto (https://www.museodeifossili.ch). Vi sono poi musei che offrono la possibilità di passeggiare virtualmente all’interno delle loro sedi, come il Museo della Pesca di Caslano (http://www.museodellapesca.ch). Un’ultima segnalazione riguarda il portale LanostraStoria che consente di sfogliare immagini, testi, audio, video e invita gli utenti a partecipare attivamente nella costruzione della memoria collettiva del territorio (http://lanostrastoria.ch).

Per avere ulteriori indicazioni sull’offerta digitale, il Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale cura un catalogo aggiornato di fonti relative al Cantone Ticino (www.ti.ch/svpc). Il piccolo contributo che il settore culturale può fornire in questo momento difficile è proprio questo: un motivo in più per restare a casa.

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