Il CEO ticinese abbandona l'istituto dopo 9 anni. Al suo posto arriverà l'olandese Ralph Hamers
LUGANO - La notizia era nell'aria da giorni. Ma ieri sera è infine giunta l'ufficialità. Sergio Ermotti lascia la guida di UBS. Ed è proprio lo stesso istituto bancario a comunicare che il ticinese, presidente di direzione dal 2011, ha rassegnato le dimissioni per il prossimo primo novembre. Al suo posto, come precisato in una nota, arriverà l'olandese Ralph Hamers attualmente attivo nel gruppo bancario ING, che dirige dal 2013.
Ermotti - ricordiamo - era uno dei Chief Executive Officer più longevi in Europa: occupava infatti questa posizione dal 2011. «Guidare UBS è stato un privilegio» - precisa il ticinese citato nel comunicato stampa. «Vorrei ringraziare tutti i miei colleghi, passati e presenti, per la loro dedizione nel servire i nostri clienti e per aver reso UBS quello che è oggi».
Per Ermotti è arrivato quindi il momento di scrivere un nuovo capitolo della propria vita. «Dopo quasi un decennio da CEO era il momento giusto. UBS è in ottima forma, gode della massima flessibilità strategica ed è ben posizionata per una crescita sostenibile».
Il suo successore entrerà a far parte della direzione dal prossimo primo settembre. Questo per garantire una transizione senza intoppi: «Nei prossimi mesi, io e i miei colleghi continueremo a mettere in atto la nostra strategia e a realizzare i nostri obiettivi. Non vediamo l'ora di lavorare con Ralph», conclude il ticinese.
Una vita in banca - Ermotti sbarca giovanissimo nel mondo bancario. A 15 anni svolge un apprendistato presso la Cornèr di Lugano. In seguito, dopo aver conseguito l'Attestato federale di esperto bancario ed essersi specializzato nel campo dell'Executive Management a Londra, lavora per 18 anni presso la banca americana Merril Lynch. Nel 2005 passa a Unicredit, dove trascorre cinque anni prima di raggiungere UBS. Il primo istituto bancario elvetico lo nomina CEO a interim nel settembre del 2011 al posto di Oswald Grübel, travolto dallo scandalo delle frodi che coinvolse un trader di UBS a Londra. Ermotti fu poi confermato alla testa di UBS qualche mese dopo.