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CANTONEMaestro interrogato: prosciolti i due poliziotti

17.02.20 - 16:01
Si è concluso con un'assoluzione il secondo processo a due agenti della Cantonale. Erano accusati di sequestro di persona e abuso di autorità
tipress
Maestro interrogato: prosciolti i due poliziotti
Si è concluso con un'assoluzione il secondo processo a due agenti della Cantonale. Erano accusati di sequestro di persona e abuso di autorità

LUGANO - Assolti con formula piena. Si è concluso così, con una sentenza della Corte d'appello cresciuta in giudicato, il processo a due agenti della Polizia cantonale accusati di sequestro di persona e abuso di autorità. I due, un commissario capo e un commissario, erano stati denunciati in relazione alla conduzione di un interrogatorio, avvenuto nel settembre 2008. 

A sporgere denuncia un ex maestro di scuola, accusato all'epoca di avere scattato foto di ragazzi in costume in alcuni lidi del Ticino. Il docente era poi stato prosciolto, ma nel frattempo era stato licenziato dal datore di lavoro - venuto a conoscenza delle accuse. 

Difeso dall'avvocato Rossato Bervini, l'uomo ha contestato le modalità dell'interrogatorio a cui era stato sottoposto, affermando che gli agenti gli avessero «estorto» una confessione con dei metodi «costrittivi». 

Già a gennaio in primo grado i due agenti erano stati assolti dal presidente della Pretura penale Marco Kraushaar, secondo cui «l'insistenza» utilizzata durante l'interrogatorio era lecita e proporzionata alle circostanze. Sentenza confermata ora dalla Corte d'appello presieduta dalla giudice Giovanna Roggero-Will. La libertà personale del maestro «è stata limitata in modo adeguato e proporzionale alle necessità dell'interrogatorio per cui era stata disposta la traduzione forzata».

Il Comando della Polizia cantonale in una nota diffusa oggi ha preso atto «con soddisfazione» della sentenza. «Si conferma ancora una volta la totale infondatezza dei rimproveri sull'operato dei due agenti: funzionari di polizia che per anni hanno svolto con senso del dovere, dedizione e impegno la loro professione, contribuendo in modo determinante al difficile compito di garantire il rispetto della legge e la tutela della sicurezza collettiva».

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