Contro il fenomeno l'azienda propone campagne informative indirizzate agli utenti, mentre il personale è tenuto a seguire dei corsi formativi
LUGANO - Una frenata. E un anziano cade a terra, sbattendo la testa. L’episodio si è di recente verificato a Lugano, a bordo di un autobus della linea 3 che dal capolinea di Breganzona era diretto verso il centro. L’uomo non avrebbe riportato ferite, ma il conducente ha preso nota dei suoi dati e ha informato la centrale operativa. «Si tratta di una procedura chiara e definita», dall’assistenza al passeggero all’eventuale richiesta di soccorsi, ci fanno sapere dalla Trasporti pubblici luganesi (TPL).
In questo caso specifico nessuno ha riportato ferite gravi. Ma i conducenti sono preparati al peggio. Anche al ferimento di più persone, come è successo a metà ottobre su un bus basilese: il conducente aveva dovuto frenare all’improvviso a causa di una bicicletta che circolava all’interno di una rotonda. «L’azienda - ci spiega Roberto Borioli della TPL - pone l’accento sulla sicurezza e sul comfort di viaggio del passeggero, l’autista adegua di conseguenza la propria guida».
Tra 15 e 20 chilometri orari - Dai rilevamenti, la velocità media dei veicoli TPL durante il servizio si situa tra i 15 e i 20 chilometri orari. Ma nella circolazione stradale - ricorda Borioli - sono presenti più elementi, non soltanto l’autista del mezzo pubblico: «Pertanto si possono verificare situazioni che impongono frenate più accentuate o talvolta frenate d’emergenza alfine di evitare incidenti o situazioni pericolose in relazione ad altri utilizzatori della strada». Gli ultimi dati disponibili riferiscono che il numero medio di infortuni la cui responsabilità è stata attribuita alla TPL è stata di 7,3 all’anno (i casi vengono trasmessi alle assicurazioni che determinano i gradi di responsabilità, per quelli più gravi è previsto l’intervento della polizia e l’avvio di un’inchiesta).
Corsi e campagne informative - Da una parte l’azienda di trasporto propone delle campagne informative indirizzate agli utenti, dall’altra il personale è tenuto a seguire dei corsi obbligatori dell’Unione trasporti pubblici e turistici Ticino. Sono formazioni in cui vengono affrontati aspetti tecnici, ma anche temi relativi alla salute, alla comunicazione, ai primi soccorsi e a casi di intervento, alla relazione con l’utenza in generale o con utenza con disabilità. «Nuovi argomenti vengono proposti ciclicamente dopo essere stati omologati a livello federale» ci dice ancora Borioli, sottolineando che queste formazioni a cadenza annuale rientrano nei corsi obbligatori per il mantenimento della patente rispettivamente il rinnovo della carta di qualificazione del conducente.
Preparati all'aggressività - Il personale non è formato soltanto per eventuali infortuni, ma anche per poter affrontare correttamente possibili passeggeri aggressivi. «Sono trattati gli aspetti delle criticità comunicative o di aggressività verbali». Sono ambiti in cui l’autista «cerca di mantenere o adeguare il suo comportamento al fine di evitare un’escalation della situazione». Nei casi più gravi, il personale dispone di mezzi di sicurezza ausiliari per allertare la centrale operativa e per richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.