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MAGLIASOLe zaffate (o profumi) di canapa light arrivano fino a Losanna

16.10.19 - 17:35
Mossa e contromossa: per guadagnar tempo e salvare il raccolto la CBD Alchemy Sagl ricorre al Tribunale federale, ma il Municipio replica con la zona di pianificazione che bandirà le coltivazioni
Le zaffate (o profumi) di canapa light arrivano fino a Losanna
Mossa e contromossa: per guadagnar tempo e salvare il raccolto la CBD Alchemy Sagl ricorre al Tribunale federale, ma il Municipio replica con la zona di pianificazione che bandirà le coltivazioni

MAGLIASO - Molti abitanti sperano che questa sia l’ultima “vendemmia verde” in paese. Il Comune di Magliaso si appresta infatti a pubblicare, martedì prossimo, lo strumento pianificatorio atto a risolvere, alle radici, il problema che sprigiona dalla canapa CBD coltivata nelle serre a ridosso di via Pastura. In terreni agricoli, ma proprio accanto all’area residenziale. Il Dipartimento del territorio, lo scorso 3 ottobre, ha infatti dato luce verde alla “zona di pianificazione comunale” riguardante la “regolamentazione per la limitazione della propagazione degli odori derivanti dalla coltivazione di canapa”.

Il malumore dei cittadini - Limitazione che, come spiega a Tio/20Minuti il sindaco Roberto Citterio, significherà in pratica divieto delle piantagioni in un’area che corrisponde, di fatto, all’intero territorio comunale: «Anche quest’anno i malumori tra la popolazione sono stati parecchi. Il nostro obiettivo è di non avere più un problema simile il prossimo anno». Tramonta quindi l’idea, ventilata all’inizio, di una “convivenza” tra cittadini e coltivatori: «Non può esserci, in particolare nel periodo della fioritura della piantagione. Da parte loro non c'è stata volontà di collaborare. Avevamo chiesto la posa di filtri a carboni attivi. Non hanno fatto niente. Ci sono cittadini molto sensibili che affermano di non riuscire più a tenere aperte le finestre» sottolinea il sindaco.

Sede a Cama, serre a Magliaso - Il braccio di ferro è con la CBD Alchemy Sagl, registrata a Cama nei Grigioni, ed è un confronto che si sta giocando in parallelo anche nei tribunali. Il Municipio ha finora vinto tutte battaglie, ma non ancora la guerra. Magliaso attende infatti che il Tribunale federale si pronunci sul ricorso che la società ha inoltrato lo scorso 27 settembre dopo essersi vista dare torto dal Tribunale cantonale amministrativo a fine agosto. 

La battaglia legale - Tutto parte dalla decisione municipale dello scorso 9 aprile di vietare alla società grigionese l’uso delle serre affittate per la coltivazione della canapa, fino a presentazione della domanda di costruzione per cambio di destinazione e relativo rilascio della licenza edilizia. La CBD Alchemy ha reagito chiedendo l’effetto sospensivo, ma il presidente del Consiglio di Stato, lo scorso 9 maggio, ha respinto il ricorso. Quindi si è passati al Tram, che ha confermato il no, e ora si attende il verdetto dei giudici di Losanna. Intanto però la cannabis è giunta a maturazione.

Il naso dei vicini - È un dato di fatto che il divieto del Municipio, ad aprile, avrebbe pregiudicato la coltivazione di CBD per l’anno in corso (coltivazione, fatto curioso, smentitaci a voce nei mesi scorsi dallo stesso titolare della CBD Alchemy Sagl...). Da qui la via dei tribunali che ha consentito di portare a raccolto la cannabis nei giorni scorsi. In modo discreto, ma non abbastanza da ingannare l’olfatto dei vicini: «L’altra sera, poco dopo aver imboccato la via con la macchina, ho sentito odore di cannabis. Meno dello scorso anno, ma si avverte ancora. Soprattutto quando c’è vento» racconta una persona che vive in via Vedeggi (quindi non vicinissimo alle serre). E anche la vista sembra indicare altro: «Si nota un andirivieni particolare dai terreni agricoli». In che senso? «Gente che arriva in motorino. Con lo zainetto. E poi dei furgoncini che passano regolarmente avanti e indietro…».

La conclusione del sindaco -  Il fatto che la CBD Alchemy abbia «coltivato e raccolto anche quest’anno» è confermato anche dal sindaco Citterio. «Il ricorso finale al Tribunale federale, che il nostro legale ritiene sarà perdente, è stato evidentemente inoltrato per non compromettere il raccolto». Il sindaco non nega che a causa della vertenza legale «attualmente l’Esecutivo ha sempre e ancora “le mani legate” per qualsiasi tipo di intervento di propria competenza». In parallelo c’è però fiducia nella zona di pianificazione dovrebbe spazzare via i profumi o miasmi. A seconda dei nasi.

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COMMENTI
 

matteo2006 4 anni fa su tio
Non ho più sentito nulla in merito al sequestro di due anni fa nelle filiali coop delle prime sigarette alla canapa cbd. Altra sceneggiata tutta ticinese. Inutile fino a che la gente comune non cambierà idea sulla canapa cbd o ricreativa che sia ci saranno sempre questi problemi politici e incomprensioni dettati da pregiudizi e paure personali portate a problema di tutti. La politica in fondo fa gli interessi suoi e dei cittadini, se la canapa non rende ci saranno sempre i soliti problemi.

matteo2006 4 anni fa su tio
Come dice sedelin non è per giustificare ma è evidente che i miasmi non sono di certo l'odore di canapa ma la strada ben più nociva.

matteo2006 4 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Soprattutto però ritengo scorretto il comportamento dei "coltivatori" che senza accordi e senza le dovute richieste al comune hanno comunque proceduto a portare avanti la coltivazione. Questo è solo commercio per fare soldi, per pochi scorretti tutta una categoria finisce per passare dalla parte del torto. Non dico che il macellaio è solo carnivoro o il fruttivendolo vegano ma qui stiamo parlando di una ditta che fa solo i propri interessi non quelli di una categoria. Se hanno avuto la faccia di tolla di andare avanti fino al tribunale federale è perchè sono ben pagati e avranno comunque il loro guadagno. Mi vergogno che siano stati dei grigionesi a fare questo.

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Un mio amico pastore dice sempre '' a tutti è concesso lavorare per guadagnare tranne che a noi ''. Se agli abitanti del comune non va bene che facciano una colletta per garantire gli stessi profitti all'agricoltore. La canapa è un prodotto divenuto legale esattamente come patate e carote, pertanto è un loro diritto coltivarla. Mi chiedo quale sia il problema nel sapere che un coltivatore nella sua azienda punta a guadagnare. A sto punto statalizziamo l'agricoltura (in Russia abbiamo già visto cosa succede quando gli agricoltori non hanno diritto di guadagnare).

matteo2006 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Vero ma la leggi non le faccio io e di fatto non avevano il regolare permesso per coltivare. Non concordo nemmeno con il discorso della colletta per il contadino, a parte che si tratta di una ditta di Cama/Grono che ha preso dei terreni in quella zona, non è un contadino che ci vive con questo è evidente, il contadino amico tuo è un discorso ben diverso da questo business della canapa che ha ingolosito tanti nei primi anni e adesso vengono fuori le beghe e i problemi. Andava gestita meglio fin dall'inizio e non permettere ad attori di questo genere che si permettono di coltivare senza permessi procrastinando appoggiandosi sui tribunali e ricorsi. Le serre chiuderanno a Magliaso è un dato di fatto e nessuno potrà più fare niente per colpa di qualcuno che non ha rispettato un paese arrivando e pretendendo di fare quello che gli pareva.

matteo2006 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Voglio poi vedere se vado a Cama a mettere giù la mia serra cosa avranno questi simpaticoni da dirmi. Sono sicuro che finirei in tribunale per un qualsivoglia motivo perchè gli dai fastidio al loro commercio. Ma questo può succedere anche con altre persone o contadini classici di una qualsiasi valle o paese non stiamo parlando di una categoria o che il caso specifico; non si sono comportati bene e trovo giusto che il comune di Magliaso abbia reagito.

Mattiatr 4 anni fa su tio
Risposta a matteo2006
Certamente, il fatto è che in questo caso per il comune il problema sembra essere unicamente la coltivazione di canapa. Per quanto mi riguarda l'unica faccenda da contestare dovrebbe essere quella dell'abusivismo, la canapa non andrebbe tirata in mezzo, gli odori non sono a parer mio un movente.

matteo2006 4 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Sono una scusa certo, Magliaso non è interessata ai proventi della canapa e va bene, giusto in fondo che non sia obbligatorio accettare qualsiasi cosa e un comune decide liberamente se o come fare. Se si sarebbe fatta una legge più completa forse avremmo altri problemi, ci si chiede anche se avrebbero fatto le cose in regola non si sarebbe arrivati a questo e tutti amici? non lo sapremo mai, sta di fatto che qualcuno l'ha fatta fuori dal vaso e pagherà lui e tanti altri per causa sua continuando la ormai lunga storia delle demonizzazione della canapa vista come il male del mondo. Mi pare di essere tornato indietro di 25 anni, il circo canapai non ha insegnato nulla e ora la storia si ripete, non mi piace dirlo ma io l'avevo detto che "il cbd" sarebbe stata l'ennesima panzanata in salsa ticinese.

sedelin 4 anni fa su tio
la gente che abita a magliaso dovrebbe lamentarsi del tanfo quotidiano causato dalle migliaia di veicoli in transito. arricciare il naso per una pianta 2-3 settimane all'anno significa essere poveri, tanto tanto poveri e meschini.
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