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SANT’ANTONINOPrezzi italiani in Ticino: «Il test sta dando buoni frutti»

18.06.19 - 06:04
La strategia messa in atto da Decathlon piace. E si valuta l’apertura di altri punti vendita nel nostro Cantone
Prezzi italiani in Ticino: «Il test sta dando buoni frutti»
La strategia messa in atto da Decathlon piace. E si valuta l’apertura di altri punti vendita nel nostro Cantone

SANT’ANTONINO - Offrire ai ticinesi prodotti agli stessi prezzi dei negozi italiani. Era questa la promessa fatta da Decathlon poco prima di rilevare gli spazi in precedenza occupati da Athleticum a Sant’Antonino. Quello che ha voluto fare il gruppo francese di articoli sportivi in Ticino è una sorta di test. Che finora ha dato buoni frutti e ha permesso di attirare clienti da tutto il Ticino, come confermato dal responsabile Giampietro Gaita: «Abbiamo molti clienti che fanno tanti chilometri per venire da noi, cosa che capita meno altrove. Questo è decisamente positivo». E proprio grazie al successo che il negozio sta riscuotendo, si sta già valutando l’apertura di altri punti vendita nel nostro Cantone.

Prezzi bassi ogni giorno - Ma l'impegno preso l’autunno scorso è stato rispettato? Per quanto riguarda i marchi di Decathlon sì, visto che nel punto vendita ticinese - non se si acquista online - sono stati applicati gli stessi prezzi presenti sul mercato italiano, convertiti con il tasso di cambio (e arrotondati per non dover cambiare le etichette ad ogni minima fluttuazione). Per le altre marche (Adidas, Nike, …) invece non è possibile in quanto «è necessario essere allineati al mercato e alle indicazioni dei produttori», precisa Gaita. Non si tratta però di saldi, ci tiene a sottolineare, che sono temporanei e sottoposti a una scadenza: «Qui i prezzi sono permanentemente più bassi, fino a quando gli articoli non escono dal mercato».

Stop a tutto ciò che è superfluo - I prezzi bassi potrebbero far pensare a una qualità non eccelsa dei prodotti, tesi evidentemente smentita dal nostro interlocutore con un esempio: «Nella campagna pubblicitaria appena lanciata abbiamo voluto mettere in primo piano uno scarponcino da 150.- e non uno da 30 franchi.-. Anche da noi ci sono prodotti relativamente costosi, ma è il rapporto qualità-prezzo a fare la differenza». E le economie vengono ad esempio messe in atto togliendo dai prodotti tutto ciò che è superfluo. La catena di negozi ha infatti deciso di abbandonare gli elementi unicamente estetici dei propri articoli, dando la priorità ai bisogni funzionali dei clienti: «Nei costumi da bagno - argomenta Gaita - le tasche sono spesso superflue. Al contrario nei pantaloncini da tennis hanno una grande importanza. Ecco che ogni cosa viene studiata nei dettagli». E superflue sono anche le scatole delle scarpe, a cui Decathlon ha deciso di rinunciare.

Riparare anziché buttare - Un altro punto cardine della strategia di Decathlon è concepire prodotti capaci di durare nel tempo, offrendo la possibilità di acquistare dei pezzi di ricambio o di riparare gli articoli anziché sostituirli (anche gratuitamente) come fanno altri negozi. Puro marketing (il cosiddetto greenwashing)? Parrebbe di no. «Abbiamo iniziato con questa e altre pratiche molto prima di quando abbiamo iniziato a comunicarle, proprio per poter dimostrare con i fatti la sostenibilità dei nostri prodotti» precisa Gaita.

L’ultima parola è però sempre e comunque dei clienti. Che in Ticino, nonostante la concorrenza con l’Italia, sembrano rispondere positivamente.

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