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GAMBAROGNOIl ponte sulla dogana si rifà, ma solo a metà

28.05.19 - 20:13
Perplessità sulla situazione alla frontiera di Dirinella. La Svizzera fa bene i compiti. L’Italia “dorme”. Lo specialista: «Loro ormai hanno altri standard»
foto: Voce del Gambarogno
Il ponte della dogana di Dirinella
Il ponte della dogana di Dirinella
Il ponte sulla dogana si rifà, ma solo a metà
Perplessità sulla situazione alla frontiera di Dirinella. La Svizzera fa bene i compiti. L’Italia “dorme”. Lo specialista: «Loro ormai hanno altri standard»

GAMBAROGNO – Il ponte alla dogana di Dirinella si rifà il look. Ma solo a metà. In sintesi, la Svizzera fa bene i compiti. L’Italia, per ora, “dorme”. La situazione sta suscitando qualche perplessità tra i residenti del Gambarogno e tra le decine di frontalieri che ogni giorno transitano da quel punto. «Noi facciamo la nostra parte – spiega Marco Frangi, capo dell'Ufficio cantonale manufatti –. Per il resto, ormai, l’Italia ha altri standard. Non è la prima volta che ci capita una situazione simile».

Una scelta ponderata – Nessuno lo dice apertamente. Ma, da più fonti, si intuisce chiaramente come il dialogo tra la parte ticinese e quella oltre frontiera - che si dividono a metà il ponte, lungo circa venti metri - sia pressoché ridotto al minimo. Soprattutto a causa dell’infinita burocrazia che caratterizza la controparte italiana. «La decisione di mettere in sicurezza il ponte e di impermeabilizzarne l’asfalto – riprende Frangi – è arrivata in seguito alle necessità di pavimentazione lungo il tratto di strada ticinese che si trova nei pressi della dogana. C’erano dei buchi importanti nell’asfalto».

Controlli puntuali – I lavori sono tutt’ora in corso. Dovrebbero complessivamente durare ancora qualche settimana. «Facciamo controlli puntuali – riprende Frangi –. E quando ci si trova in una situazione a cavallo con l’Italia, diamo comunque un’occhiata anche sull’altro versante, per precauzione. Va detto che, nella circostanza specifica, non abbiamo constatato nulla di particolarmente rilevante. I lavori che stiamo eseguendo, in ogni caso, sono compatibili con l’eventualità che anche sul versante italiano, se un giorno le rispettive autorità lo riterranno necessario, si possa fare un restyling simile al nostro».

 

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