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CANTONE«Con la moda il Cantone si è legato il cappio al collo da solo»

23.11.18 - 08:42
Duro attacco dell’MPS. Cosa resterà della fashion Valley in Ticino? «Grandi depositi di logistica, posti di lavoro mal pagati e precari».
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«Con la moda il Cantone si è legato il cappio al collo da solo»
Duro attacco dell’MPS. Cosa resterà della fashion Valley in Ticino? «Grandi depositi di logistica, posti di lavoro mal pagati e precari».

 

LUGANO - Che la moda sia ancora un settore d’avvenire e innovativo per lo sviluppo economico del nostro Cantone sono rimasti in pochi a crederlo. Tra chiusure di negozi, fughe di ditte che vanno via dal Ticino, salari bassissimi a chi lavora nei grandi marchi, continua assunzione di frontalieri a basso costo, licenziamenti vari, la cosiddetta fashion valley sta conoscendo indubbiamento un lento declino. Ne è sempre più convinto l’MPS che oggi ha  tirato una velenosa frecciata su tutti coloro che credono ancora nella moda come valvola di risanamento delle nostre finanze. «Ci hanno detto - scrive l'MPS - che la moda ha sostituito le banche dei tempi d’oro senza neppure rendersi conto che, dopo anni di critiche dell’eccessiva dipendenza del Ticino dal settore finanziario, era a dir poco miope legare di nuovo le sorti del cantone a un comparto, per di più basato su pratiche di evasione fiscale combattute a livello internazionale».

L’MPS fa notare che i «salari sono da fame: nell’industria tessile il minimo parte da 2'500 franchi, nel commercio all’ingrosso e nella logistica si parte da 3'000 franchi lordi», se la prendono con Philippe Plein, le cui «condizioni di lavoro e i salari non lasciano ben sperare», e perfino con Chiasso che «progetta la costruzione di una nuova scuola tecnica di moda e di sartoria».

L’MPS  punta il dito sulla miopia dei politici, su un Cantone  che «si è candidato a diventare un’antenna del Parco nazionale dell’innovazione con un proposta basata su “moda e logistica”, poi scartata per ben due volte dagli esperti perché mancano reali cifre sulle interazioni delle grandi case internazionali con le aziende del territorio e sulle attività di ricerca e sviluppo».

E conclude: «Ora che le nuove norme internazionali imporranno ai grandi gruppi di pagare le imposte dove creano valore aggiunto, in Ticino rimarranno solo grandi depositi di logistica, che causeranno ingenti costi esterni, e posti di lavoro mal pagati e precari. Il Cantone, guidato dai suoi “capitani coraggiosi” si è legato il cappio al collo da solo, altro che lungimiranza!»

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COMMENTI
 

Canis Majoris 5 anni fa su tio
Come si chiama già quel politico che ha svenduto il territorio a tutte queste aziende? Ma si, quello che voleva fare del Ticino un unico capannone industriale... beh.. se è al governo qualcuno si sarà fidato di lui... chissà se la fiducia ci sarà ancora...

siska 5 anni fa su tio
Il cantone ticino é terra promessa...poi la bruciano quando gli conviene. Come cantava Vasco Rossi.....c'é qualcosa, che non va......Il governo ticinese non é lungimirante allora, questi arrivano ed é chiaro che fanno gola...mostrano una cassaforte piena di banconote, pagano per tot anni e ancora prima sanno già che se ne andranno in altri lidi...il personale di queste mega aziende? .....sono degli schiavi moderni al soldo di persone senza scrupoli ehh le case di moda...

Tarok 5 anni fa su tio
il ticino di pronzini è peggio della corea del nord

elvicity 5 anni fa su tio
Non ha torto Pronzini, anzi, la penso come lui... non è il momento di pensare alla grande, quello che si intende investire deve essere speso bene e deve avere uno scopo ben preciso e alla portata di tutti. Purtroppo vedo che ci sono ancora progetti che bollono in pentola che mi fanno rizzare i capelli solo a leggerli e/o sentirli nominare.

GI 5 anni fa su tio
certo che se aspettiamo le "imprese" che l'MPS aprirà sul territorio.....semm a poscht....

ugobos 5 anni fa su tio
facile criticare. aspettiamo proposte valide. progetti. idee per il futuro. per il momento non voto nessuno.
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