Recuperate le 285 bottiglie lasciate 12 mesi ad affinarsi a 21 metri di profondità
LUGANO - L'attesa è terminata. Dopo quasi un anno di affinamento, sono state recuperate oggi le 285 bottiglie di spumante affidate alle acque del Ceresio e lasciate a circa 21 metri di profondità.
L'Azienda Agricola Bianchi di Arogno, ancora una volta grazie all'ausilio di sub esperti, ha recuperato il suo spumante biologico "Marà", lasciato sul fondo del lago, ancorato all'interno di alcune gabbie.
L'immersione del vino non è un colpo di testa di un eccentrico, ma una tecnica particolare che garantisce il buio e una temperatura costante, oltre ad un movimento costante delle bottiglie grazie alle correnti.
La passione dei titolari dell'azienda agricola ha portato a sperimentare questa procedura di maturazione alquanto inusuale ed unica a livello svizzero. Un'avventura, questa, iniziata tre anni, in grado di conferire al vino cremosità e finezza unica nel suo genere.
Si tratta di una prima nazionale, per tipologia di vino e metodologia d’invecchiamento, che ha permesso alla famiglia Bianchi di cercare nuove frontiere del gusto e di valorizzare il territorio del Mendrisiotto.