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Scacco al Re

La mossa di Giovanni Gianola della società VRWay: precetti per oltre 9 milioni a Giorgio Giudici. Replica l'ex sindaco: «Assurdo. Ho perso 4 milioni, miei, per tenere in piedi uno scheletro».
La mossa di Giovanni Gianola della società VRWay: precetti per oltre 9 milioni a Giorgio Giudici. Replica l'ex sindaco: «Assurdo. Ho perso 4 milioni, miei, per tenere in piedi uno scheletro».

TipressGiorgio Giudici, 73 anni, ex sindaco di Lugano

LUGANO - Dice un proverbio cinese, quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito. Il dito in questa vicenda, per alcuni, è il "precettone" da 9 milioni e 124mila franchi che, come una spada, pende da oltre due anni sul capo dell'ex sindaco di Lugano Giorgio Giudici. A spiccare le ingiunzioni di pagamento, come riporta un estratto aggiornato del registro delle esecuzioni, è la VRWay International (e la Fardafin Holding, le cui pretese sono però di soli 347mila franchi). Due società che portano ad una unica persona, il luganese Giovanni Gianola, fiscalista agguerrito fin dai ruggenti anni del secolo scorso. Sulla carta potrebbe sembrare una guerra personale, ma mai come in questa storia ci sono versioni contrapposte. Fatto sta che l'ex sindaco contesta: «È una richiesta fantasiosa, assurda perché quei precetti non hanno alcun fondamento logico. Ho perso almeno 4 milioni, soldi miei, per tenere in piedi uno scheletro. E un giorno li rivorrò». Intanto, col suo avvocato, ha chiesto formale annullamento dei due precetti.

TipressIl fiscalista Giovanni Gianola in una foto d'archivio

Mappare il mondo -  Quella di VRWay è una vicenda affascinante che inizia sul finire del 1999. Sono gli anni del boom delle società web e l'idea che prende forma sulle rive del Ceresio è semplice. "Mappare il mondo e trasformare le immagini in denaro".  A livello embrionale c'è dentro Google Maps e Street View, con un decennio d'anticipo. In più la possibilità di pubblicizzare con fotografie a 360 gradi, panoramiche dunque, anche le attività commerciali e ricavarne soldi mettendo tutto online tramite il plugin QuickTime.

La prima bolla- L'idea è buona e il titolare di Fardafin la concretizza creando VRWay International, con sede a Londra, ma soprattutto attraverso una serie di società VRWay nei principali Paesi europei. In Lussemburgo c'è VRWay Communication, che ha la succursale operativa a Lugano dove lavorano una sessantina di dipendenti. Il sogno di Gianola è quotare la società al Nasdaq, la "Scala" americana dei titoli tecnologici. Ma arriva la primavera 2000 e scoppia la "Dot-com bubble", la bolla che spegne la prima corsa all’oro digitale. Gli investitori fuggono e anche VRWay sembra soffocare, ancora in fasce. Resterà dormiente per quasi un decennio.

Il rilancio - Ma Gianola è un tipo tenace. Soprattutto è uno che sa conquistare le persone. Per rilanciare VRWay individua due cavalli di razza. A uno, l'architetto  Giorgio Giudici, affida il timone di VRWay Communication e lo impalma come presidente del Consiglio di amministrazione, «è il febbraio 2012» ricorda Giudici. Nel CdA siedono anche Giorgio Grandini e, addirittura, uno sceicco. La sfida è ardua e l’urgenza è di trovare nuovi investitori.

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La Cina è  vicina- Sono gli anni in cui la Città di Lugano stringe stretti rapporti con i cinesi. Ed è a questo grande mercato emergente che guarda Gianola, quando decide di affidare alla firma del giornalismo economico Alfonso Tuor, è lui il secondo puledro, la condotta delle trattative per stipulare contratti con gli asiatici. Nel 2013, in particolare, l'azienda, attraverso una propria partecipata cinese EJV, sigla un accordo con il principale motore di ricerca, Baidu, per la fornitura di 70mila foto. Ma occorre fare un passo indietro.

Il salto nel "Borsino"- Ci sono tarli che continuano a rodere e la voglia di quotarsi in borsa non ha mai abbandonato Gianola. Lasciata ogni ambizione di Nasdaq, l'entrata in listino effettiva avviene nel 2009, dalla porta di servizio di Piazza Affari e il titolo VRWay viene quotato al borsino di Aim Italia, il mercato delle piccole e medie imprese italiane che vogliono investire nella crescita. L'azienda lussemburgo-luganese non è proprio una start-up e alcuni siti sollevano dubbi su una società con «zero dipendenti e basso fatturato, ma valutata 77 milioni di euro». E comunque il perito certifica i valori e l'impresa decolla.

La seconda bolla- Forse decolla addirittura troppo se alcuni anni dopo il tonfo delle azioni obbliga il consiglio di amministrazione di VRWay a cercare nuovi investitori. Addirittura in Cina. Intanto anche la situazione finanziaria della società appare poco rosea, la relazione finanziaria del 30 giugno 2014 riporta un saldo negativo, in aumento, ereditato dall'anno prima, per 6,5 milioni di euro. Dal documento emerge che lo stesso Giudici presta alla società un milione e 65mila euro a zero interessi. Molti meno, 75mila euro, ne inietta l’avvocato Grandini (membro, ancora oggi, del CdA di Fardafin Holding). Ma siamo alla vigilia dello scontro tra l'ex sindaco e il leone della fiscalità internazionale. La rottura con Tuor si è invece già consumata a colpi di carte bollate e il coinvolgimento di un pezzo da novanta dell'avvocatura. Finirà con un accomodamento. E tutti nemici come prima, ma senza più farsi la guerra.

TipressIl giornalista Alfonso Tuor

Dimissioni per motivi di salute - GG & GG (Giovanni Gianola e Giorgio Giudici) sono due soci almeno fino al 13 ottobre 2014, quando l’ormai ex sindaco dà le dimissioni «con effetto immediato, per motivi di salute» da presidente di VRWay Communication. È il momento della rottura, cui seguono nei due anni successivi le richieste di denaro e i precetti da parte di VRWay International.

Gli arabi dietro i precetti - Precetti milionari, come testimonia il registro delle esecuzioni. Le ragioni delle pretese restano da chiarire. Da nostre informazioni si tratterebbe di una pretesa di risarcimento del danno per l’intermediazione di una cessione di azioni ad un gruppo arabo (ci sono molti arabi in questa storia). Intermediazione che sarebbe stata condotta, questa l'accusa, male da Giudici. Ma l'ex sindaco contesta: «Pretesa delirante. Piuttosto Gianola, mi ha scritto un'email che dalla Cina sarebbero arrivati 52 milioni di euro di ordinazioni. Mai visto niente. Il dramma è che ho cercato di aiutare una persona che pensavo fosse amica».

Il fiato sul collo - Di sicuro c'è che oggi VRWay Communication è in liquidazione e la procedura di fallimento sospesa per mancanza di attivo. E Giudici ne era presidente. «Gianola - racconta una persona che lo conosce bene - mette le persone a capo di ruoli giuridicamente rilevanti, ma poi sta loro costantemente col fiato sul collo».

Archiconsult Holding - Forse pressato da questo passato che gli presenta il conto, Giudici negli scorsi mesi ha ceduto parte della sua Archiconsult a una Holding internazionale e il principale socio compratore curiosamente veniva indicato nel maggio 2014, durante una presentazione pubblica, come membro dirigenziale di VRWay Communication. È l'uomo d’affari tunisino Kamel Ghribi, residente a Lugano, ma soprattutto presidente del gruppo GK Investment Holding con il quale è attivo, dall’Africa alla Russia, passando per il Medio Oriente, nel settore infrastrutture, trading dei metalli, petrolchimico, agroalimentare, comunicazione… immobiliare. Ghribi, assieme alla Bizzi & Partner, è oggi comproprietario dello studio di architettura di Giudici. Un fiore all’occhiello, tra metalli preziosi, petrolio, frumento, secondo quanto sembra indicare il sito della GK.

TipressKamel Ghribi entra in Archiconsult

Affari con... gli arabi -L’altro socio Davide Marco Bizzi, cittadino italiano residente a Tallin in Estonia, è un immobiliarista che ha fondato nel 2007 la Bizzi & Partner e negli scorsi anni è entrato in affari con i fratelli sauditi Al Hokair. Al Corriere della Sera, nell’agosto 2016, si vanta di «aver convinto gli arabi» ad entrare nel progetto per lo sviluppo residenziale e commerciale dell’area ex Falck a Sesto San Giovanni. Un progetto, spiega, che prevede investimenti per 5 miliardi di euro.

Lo scontro tra i due leoni - E qui il cerchio si chiude lasciando però interrogativi aperti. Uno su tutti: dove porterà la guerra tra l’ex sindaco di Lugano e il patron di VRWay International? L’impressione è che lo scontro tra i due vecchi leoni sia solo all'inizio.


Appendice 1

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