Il progetto verzaschese attira la stampa nazionale ed estera. Sconvolgendo le vite di persone abituate alla tranquillità. Intervista a Saverio Foletta, segretario della Fondazione locale
CORIPPO – Il progetto dell’albergo diffuso di Corippo ha fatto il giro del mondo. Molti edifici abbandonati del piccolo nucleo verzaschese diventeranno stanze di hotel. Un’idea suggestiva, che ha sollevato l’attenzione di media nazionali ed esteri, tra cui la prestigiosa BBC. Ma che ha anche un effetto collaterale. I pochi abitanti del villaggio si sono, infatti, chiusi a riccio. Difficile trovare qualcuno che rilasci ancora interviste. «Comprensibile – dice Saverio Foletta, segretario della Fondazione Corippo 1975 –. Questa gente ha vissuto nella pace fino a ora. E non era abituata a questo trambusto mediatico».
Insomma, gli abitanti di Corippo non sopportano più i giornalisti?
È gente semplice, alla buona. Riservata per natura. Quasi ogni settimana c’è un operatore dei media che chiede di fare un’intervista. Bisogna capire che le persone che vivono a Corippo non sono abituate a mettersi in mostra.
C'è la paura che l’albergo diffuso attiri la massa, come era capitato con il video sulle “Maldive di Milano” a Lavertezzo?
Qualcuno, sotto sotto, forse ha effettivamente il timore di perdere la propria tranquillità. Però c’è anche un altro aspetto da non sottovalutare.
Quale?
Finora si è parlato molto, ma di concreto si è visto poco. E questo perché la fase di preparazione e di avvicinamento al progetto è stata lunga e intensa. Penso che gli abitanti di Corippo a questo punto siano impazienti di vedere muoversi qualcosa, prima di rilasciare qualsiasi altra dichiarazione.
A che punto è l’iter?
È appena arrivata la licenza edilizia per il restauro dei primi rustici e per l'osteria. Le autorizzazioni ci sono. Adesso dobbiamo completare il piano di finanziamento.
Concretamente, quando inizieranno i primi lavori?
Se tutto va bene, in autunno. La prima fase, che costerà circa 3,2 milioni di franchi, prevede di ottenere 25 posti letto. Ma anche l’ampliamento della terrazza del ristorante e la creazione di uno spazio per seminari o conferenze. Indicativamente, tutto questo potrebbe essere terminato entro la primavera del 2020.
E per quanto riguarda la seconda fase del progetto?
Quella è ancora lontana. Anche perché riguarda alcuni rustici situati nella parte alta del villaggio. Bisogna prima risolvere alcune problematiche legate alle canalizzazioni e all’acqua potabile. Ci arriveremo.