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CANTONEL'ex agente di Argo 1 indagato anche in Italia

16.07.18 - 15:07
Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha respinto il ricorso dell'uomo concedendo assistenza giudiziaria alla vicina Penisola
Tipress
L'ex agente di Argo 1 indagato anche in Italia
Il Tribunale penale federale di Bellinzona ha respinto il ricorso dell'uomo concedendo assistenza giudiziaria alla vicina Penisola

BELLINZONA - L'Italia otterrà informazioni da parte della Svizzera in merito a un ex agente di sicurezza della società Argo 1, condannato lo scorso anno a due anni e mezzo di reclusione, di cui sei mesi da scontare, per aver fatto propaganda jihadista per Al-Qaida e altre organizzazioni terroristiche. La camera dei ricorsi del Tribunale penale federale (TPF) ha infatti respinto il ricorso del 34enne.

Lo svizzero di origine turca si era opposto alla trasmissioni di dati da parte delle autorità svizzere alla giustizia italiana, invocando il principio secondo cui nessuno può essere nuovamente perseguito o punito per gli stessi fatti. Il 34enne, che ha già scontato i sei mesi, è stato riconosciuto colpevole di violazione della legge federale che vieta i gruppi Al Qaeda e Stato islamico (Isis).

Secondo la Procura della Repubblica del Tribunale ordinario di Milano, si tratta in particolare di esaminare il ruolo di altre persone coinvolte e la trasmissione delle informazioni è dunque ammissibile.

L'uomo al momento dell'arresto lavorava come sorvegliante della società Argo 1 in alcuni centri per richiedenti l'asilo in Ticino ed era diventato un punto di riferimento per diverse persone che hanno aderito alla sua visione radicale dell'islam.

Tra gennaio 2014 e febbraio 2017 l'uomo svolgeva le sue attività di proselitismo e indottrinamento sia di persona, incontrando gli interessati in case private o in locali pubblici del Luganese, sia attraverso messaggi, telefonate e i social per il Fronte al-Nusra, gruppo armato legato ad Al-Qaida in Siria. Il 34enne è stato attivo in particolare a Lugano, ma anche oltre confine a Como e Reggio Emilia.

Malgrado non aderisse alla visione dell'Isis, l'ex agente di sicurezza nel 2015 ha inoltre aiutato due persone residenti in Ticino a raggiungere la zona di guerra dello Stato islamico tra Iraq e Siria. Uno di questi due è rimasto ucciso lo stesso anno.

L'Italia otterrà copie di informazioni che si trovavano sul telefono e sul computer dell'uomo. Le autorità elvetiche trasmetteranno anche il verbale dell'udienza, l'atto d'accusa e il giudizio.

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