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LUGANO«Verdure bio in cambio di braccia»

20.04.18 - 08:45
Dietro il singolare appello una storia di terra, cementificazione e un lieto fine per una famiglia che promuove un'alimentazione sana
«Verdure bio in cambio di braccia»
Dietro il singolare appello una storia di terra, cementificazione e un lieto fine per una famiglia che promuove un'alimentazione sana

LUGANO - Là dove c’era il vecchio orto ora c’è… o meglio, tra poco, ci sarà un cantiere. Ha il sapore nostalgico e terroso della via Gluck l’iniziativa della famiglia Ribolzi che, finito in cemento il podere coltivato fin dai tempi dell’ultima guerra, hanno cercato e trovato un nuovo luogo dove far crescere ortaggi rigorosamente bio. Verdure che poi sono la materia prima per cucinare i piatti nel loro Bio bistrot, con bottega annessa, che si trova a pochi passi dall’ospedale Italiano a Cassarate. E sempre in territorio di Lugano, ma a Pregassona, in zona Viarnetto, hanno trovato terra per i loro denti.

Un legame che risale al 1943 - «Il vecchio terreno è stato venduto dai proprietari e presto inizieranno a costruirci - spiega Wanda Ribolzi del bistrot “Afiordigusto” -. Si trova, dietro l’Ospedale Italiano, dove c’era la grande masseria, ora demolita, in cui hanno vissuto i miei nonni arrivati lì nel 1943. Da allora, e fino ad oggi, la mia famiglia vi ha coltivato le verdure e i frutti consumati prima nel ristorante che avevamo a Comano e successivamente in quello di Cassarate».

L’ombra delle ruspe - L’arrivo del cantiere ha obbligato le sorelle a cercare e trovare altra terra. A Pregassona: «È stato un nostro cliente a proporci questo appezzamento che ci permette di continuare l’attività con il bistrot». È una striscia di terra di 800 metri quadrati. E qui nasce la notizia curiosa, perché prima di seminare e mettere a dimora le piantine, c’è da sudare.

L’appello su Facebook - Infatti le due sorelle hanno pubblicato un singolare annuncio sui social: “AAA mani forti cercansi”, accompagnato dalla foto della mamma, una sorta di testimonial, che osserva placida i lavoratori fumando una sigaretta: «Stiamo sfruttando manodopera anziana gratuita, ma… batte un po’ la fiacca.» si legge nel post. Che così prosegue: «Chi vuole far parte del nostro progetto e si annuncia volontario per darci una mano a togliere sassi e un po’ di erba grossa dal nostro nuovo orto?».

Il baratto verde - I lavori sono già iniziati. «Abbiamo arato, ma ora si tratta di togliere le erbacce e i sassi in quello che era un terreno alluvionale». In cambio di una mano, di un po’ di attività agricola all’aperto i contadini in erba riceveranno una cassettina di verdura biologica appena raccolta (si prevede a partire da giugno) di cui, aggiungono a mo’ d’incentivo, «potrete dire: è nata grazie anche a me!». L’appello sta funzionando: «Ieri c’erano quattro persone e anche dei bambini». Insomma una vita sana, come sano è il tipo di cucina bio di cui la famiglia Ribolzi è sostenitrice: «Biologica se non biodinamica», spiega Wanda. «Io e mia sorella siamo in pratica nate nell’orto. Non siamo mai state un giorno senza entrarci. E l’amore per la terra c’è da sempre».

Salvate piante e… Una passione che trascende nell’affetto, quasi familiare, per le piante che crescevano nel orto di Cassarate. Piante che vogliono salvare: «Abbiamo fatto una campagna per il vecchio ulivo che verrà eradicato e trapiantato altrove. Ma abbiamo salvato anche le piante di rosa quasi centenarie». Insomma quasi come, sicuramente meglio della via Gluck.

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COMMENTI
 

Yoji 6 anni fa su tio
Bella idea e sono felice per loro. Sono i miei vicini e non sapevo della cosa, fortuna che esistono i social e giornali on-line. Li contatto sicuramente per dargli una manina in giornata così mi faccio una sana sudata.

matteo2006 6 anni fa su tio
Ottima iniziativa bravi ce ne vorrebbero altre di questo genere; io ho già il mio da stargli a dietro che mi basta e avanza. :-)
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