Nuovi retroscena sul blocco dei lavori per la passerella di Moghegno. Il segretario comunale: «C’erano tanti operai stranieri sul cantiere. E non hanno saputo spiegarci perché»
MAGGIA – Ci sarebbe uno strano subabbalto a una ditta polacca dietro al blocco dei lavori da metalcostruttore per la passerella pedonale che collega Maggia a Moghegno. Il consorzio grigionese a cui erano state affidate le opere avrebbe, insomma, “ingannato” il Municipio valmaggese. Tanto da arrivare alla disdetta del contratto. «Durante un normale controllo – spiega il segretario comunale Luca Invernizzi – abbiamo constatato che sul posto c’erano diversi operai stranieri. Parlavano solo la loro lingua. Il caso ci è sembrato singolare. Abbiamo chiesto garanzie e spiegazioni. Mai arrivate».
Un’offerta stracciata – È il mese di febbraio quando il Municipio di Maggia dà la delibera per i lavori. Il bando parla chiaro: si cercano esclusivamente ditte svizzere. Il preventivo indica che l’operazione complessivamente costa attorno agli 1,4 milioni di franchi, di cui circa mezzo milione da destinare alle opere da metalcostruttore. Ad aggiudicarsi il concorso per queste ultime è un consorzio grigionese che presenta un’offerta stracciata rispetto alle altre aziende concorrenti. Per il Comune di Maggia si prospetta un risparmio di diverse migliaia di franchi.
Il contratto sciolto – I lavori partono a primavera. Ma ecco l’imprevisto. Qualcosa su quel cantiere sembra non quadrare. «Nessuno è stato in grado di spiegarci come mai ci fossero quegli operai sul posto – ribadisce Invernizzi –. A fine aprile abbiamo deciso di bloccare i lavori. E, in seguito, di sciogliere il contratto con questo consorzio, affidando l’incarico a una ditta della regione, in collaborazione con un’azienda confederata».
Arriva il ricorso – Manodopera impiegata in nero? Personale sottopagato? Le ipotesi sono parecchie. Senza, tuttavia, trovare riscontri ufficiali. I dati di fatto sono due. I lavori, che sarebbero dovuti terminare per settembre, sono fermi da mesi, generando più di un interrogativo tra i turisti e gli escursionisti che frequentano la zona. Il consorzio grigionese, nel frattempo, ha fatto ricorso contro la delibera concessa alla nuova ditta dal Comune. La questione è finita sulle scrivanie del Tribunale cantonale amministrativo, che dovrà pronunciarsi prossimamente.
Il tarlo del dubbio – «I lavori sicuramente scivoleranno al 2018 – puntualizza Invernizzi –. Ci spiace, ma non potevamo andare avanti con questo dubbio». Quanto accaduto a Maggia potrebbe non rappresentare un caso isolato. Sono diversi i cantieri nella Svizzera italiana in cui può sorgere più di un sospetto. Il Comune valmaggese aveva deciso di puntare sulla candidatura con il costo più basso. Un’ingenuità? Invernizzi elogia, invece, la prontezza nel bloccare le attività, una volta scoperto l’inghippo. «Siamo stati corretti. Con tutti», conclude.