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BIGNASCOFesteggiati idealmente 60 anni e più di Blues-Rock

28.07.17 - 16:30
Prosegue la rassegna musicale valmaggese “Simply Magic Blues”
Ti Press
Festeggiati idealmente 60 anni e più di Blues-Rock
Prosegue la rassegna musicale valmaggese “Simply Magic Blues”

 

BIGNASCO - Sembra essere invecchiata bene la musica rock e dintorni (primi vagiti già nel 1949), se pensiamo a quando visto e sentito in questa ennesima esaltante due giorni del “Simply Magic Blues”. Vi è stato pure l’ideale passaggio di testimone dai gloriosi e sempre validi Animals all’astro nascente (invero è già una realtà) Marcus Bonfanti.

Mercoledì sera a Bignasco c’erano più di mille appassionati per il ritorno in Ticino di uno dei gruppi seminali dei “sixties”, gli Animals, ora Animals & Friends. Il loro primo album risale addirittura al 1964 e sono stati i primi (assieme agli Stones) a proporre del Rhythm’n’blues in Inghilterra, grazie anche al fatto di essere cresciuti a Newcastle, città proletaria del Nord. Subito fugati i dubbi legati all’anagrafe, non hanno deluso le aspettative, presentandosi in forma e sciorinando tutta una serie di grandi brani, entrati di diritto nella Hall of Fame. Allora, per la gioia dei fans, spazio a “I’m crying”, “Don’t let me be misunderstood”, “White light, big city” e solo quale bis “Boom boom” e “House of the rising sun”.

In bella evidenza le tastiere di Mickey Gallagher e la voce dell’istrionico frontman e chitarrista Danny Halley. In apertura altra bella realtà del Blues, Luke Winslow-King, elegante ambasciatore, con tanto di laurea universitaria, di quell’immortale sound delle paludi del Mississippi, una calibrata alchimia di Delta blues, Jazz tradizionale e Rock’n’Roll, a volte rurale a volte urbano. Un suono e brani di fatto originali, indelebili marchi di fabbrica del chitarrista nativo del Michigan. Il concerto di Bignasco ha confermato quanto apprezzato in altre occasioni, capace com’è di ridare vigore e nuovi suoni ad una musica “vecchia” di oltre un secolo.

Ad assecondarlo, oltre ad una solida sezione ritmica, rivisto con la sua raffinata slide l’ottimo Roberto Luti, già due volte al Magic Blues con i Playing for Chang, e Andy J.Forest, ospite all’armonica. Davvero una serata storica (in tutti i sensi) per la rassegna valmaggese ed indimenticabile per il pubblico.

Giovedì sera avvio con l’esibizione degli Shabby Chic, con la nuova formazione più melodici e pronti a “contaminazioni” (nel bis) persino con il sound balcanico e bravi nel proporre cover di spessore quali “Do you read me” diRory Gallagher o “Me and Bobby McGhee” versione Janis Joplin. E’ stata poi la volta del trio infuocato di Marcus Bonfanti, altro guitar hero, che, sorretto da una sezione ritmica d.o.c., ha letteralmente inondato la piazza con il suo incredibile virtuosismoalla sei corde, con la sua incredibile voce e, dulcis in fundo, con la sua forte presenza scenica.

Dalla sua bacheca brani di propria scrittura, di taglio Blues-rock, ma, a differenza di quasi tutti i power trio in circolazione, la sua musica risulta più originale, senza ovviamente stravolgere un genere che ormai ha detto quasi tutto. Bonfanti è ancora giovane e con il tempo saprà (e dovrà) arricchire il suo sound e migliorare delle liriche a volte troppo scontate. Le qualità per farlo le possiede in toto.

Della magnifica performance di Bignasco da ricordare, conditi con assolo incredibili, “My baby don’t dance”,”Cheap Whisky” e il gran finale con “Blind Alley” e fuori scaletta un ultimo assolo mozzafiato. Davvero una due giorni con un programma di grande spessore, per un’edizione che già sin d’ora risulta una delle più riuscite.

 

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