"Solo" cinque i donatori in Ticino nel 2016: un'ottantina i pazienti in lista. «Ma restiamo un cantone generoso»
LUGANO - Cinque su cinque. Tanti sono stati, nel 2016, i casi di morti cerebrali registrate in Ticino: e in tutti e cinque le famiglie hanno optato per la donazione di organi. Un record – positivo – nel record. Anche se il numero assoluto resta (tristemente) basso, infatti, il nostro cantone si conferma in cima alla classifica dei più generosi in fatto di trapianti. Lo dicono dati forniti a tio.ch-20minuti dall'Eoc, relativi all'anno appena conclusosi: «Rispetto al 2015, l'anno scorso i casi sono stati stabili confermando un trend iniziato due anni fa» spiega Paolo Merlani, primario del reparto di Medicina Intensiva dell'ospedale Civico di Lugano.
Ticino generoso - «La media ticinese si mantiene così ben al di sopra di quella nazionale, che ha conosciuto un calo ulteriore di donazioni» aggiunge Merlani. I numeri diffusi oggi da Swisstransplant parlano chiaro: in Svizzera l'anno scorso sono state effettuate 115 donazioni, il 20 per cento in meno del 2015 (erano state 143). Le liste d'attesa sono arrivate a 1500 persone, con tempi di 1178 giorni (oltre tre anni) per un trapianto di reni, 371 per il cuore, 352 per il pancreas.
Ma i tempi restano biblici - Tempi che valgono anche per i pazienti ticinesi, in quanto «la donazione viene centralizzata a livello nazionale e gli organi vengono attribuiti secondo la gravita dei pazienti in attesa, indipendentemente dal cantone di origine. Per casi particolari e urgentissimi disponiamo anche di una rete europea di donazione organi in cui la Svizzera ottiene più organi di quelli che mette a disposizione» aggiunge Merlani. Nonostante «la lunga tradizione nella sensibilizzazione e informazione, che ha portato ad ottimi risultati, il Ticino rimane spesso anche dipendente delle donazioni provenienti da fuori dal Ticino».
«Un calvario» - Ne sa qualcosa F., 38enne di Mezzovico da un anno in attesa di un trapianto di reni. «Dovrò aspettare ancora tre anni almeno. È un calvario, ve lo assicuro. Prima della diagnosi anche io ero scettico sulle donazioni, ora che sono "dall'altra parte" ho capito che è un gesto bellissimo e che permette di salvare delle vite» racconta. «Per questo ho scelto di diventare anche io donatore, quando sarà il momento».
Corsa contro il tempo - Come lui sono 78 i pazienti ticinesi (secondo Swisstranslplant) attualmente in lista d'attesa. E non sempre gli organi riescono ad arrivare in tempo. «Non disponiamo di numeri locali, ma certamente sono diversi i casi di pazienti ticinesi deceduti a causa della scarsità di donazioni» conclude Merlani. La buona volontà, quella non manca: se nel resto della Svizzera circa metà dei casi di morte cerebrale si concludono con un rifiuto alla donazione, da noi la percentuale scende al 20 per cento. L'anno scorso, a zero. «I risultati sono buonissimi, ma c'è ancora molto lavoro da fare».