La società di Taverne prende posizione dopo l’ennesimo attacco del sindacato che oggi l'ha segnalata all'ispettorato del lavoro
TAVERNE - La diatriba tra Ticinocure e VPOD non accenna a placarsi. Con la ditta di Taverne che risponde "colpo su colpo" alle accuse del sindacato. La presa di posizione odierna risponde «all'opera di persecuzione a mezzo stampa» da parte del VPOD, che oggi ha fatto una segnalazione all’ispettorato del lavoro, accusando la società privata di assistenza e cure a domicilio di fare «dumping scandaloso». Ora la società privata respinge le accuse al mittente, sostenendo che il sindacato ha fornito informazioni false.
«Alla fine del 2015 Ticinocure ha sottoscritto il Contratto di Prestazioni con l’Autorità cantonale» scrive la società in una nota stampa giunta in seratta. «Durante i preparativi, si è fatto avanti il Sindacato VPOD, il quale ha fatto credere, contro verità, che la sottoscrizione del Contratto collettivo di lavoro fosse un requisito obbligatorio per la firma del Contratto di Prestazioni con il Cantone, ben sapendo che Ticinocure avesse già firmato la dichiarazione di adesione al Contratto quadro dell’Associazione Spitex Privée Suisse».
«In occasione di un incontro tra membri dell’ASPS - sottolinea Ticinocure - è emerso che l’adesione al contratto collettivo di lavoro VPOD, non solo non era un requisito obbligatorio, ma era anche in contrasto con il Contratto quadro dell’ASPS, sottoscritto fin dal 2013».
«Le successive verifiche da noi intraprese anche presso l’Autorità cantonale, compreso l’Ufficio dell’Ispettorato del lavoro, hanno confermato questa situazione insostenibile. Oltre a questo, le condizioni imposte dal Contratto collettivo di lavoro dei SACD privati hanno pesato oltre misura sulla situazione economica della Ticinocure, nonostante il beneficio apportato dal sussidio cantonale. A questo proposito è bene ricordare che il sussidio a beneficio delle società di assistenza e cure a domicilio private, a fronte delle stesse prestazioni fornite, è nettamente inferiore a quello percepito dalle società pubbliche, che si ipotizza possa arrivare anche al 30%».
«Il VPOD, minacciando segnalazioni all’Ispettorato del lavoro, per altro già al corrente della nostra situazione, continua comunque la sua guerra nei confronti delle società private in generale e contro la Ticinocure in particolare, rea di aver ritirato l’adesione al CCL a causa delle false informazioni ricevute».
«Dai contenuti del comunicato del VPOD, che coinvolge anche tutte le altre società private che non si sono conformate al CCL, lascerebbe supporre che il vero intento del Sindacato dei servizi pubblici sia quello di imporre alle società private condizioni insostenibili, alfine di farle fallire e poter così riattribuire le centinaia di pazienti rimasti scoperti, alle società pubbliche controllate dal VPOD».
«Per chiarire le condizioni di lavoro dei dipendenti della Ticinocure, le prestazioni percepite dai collaboratori dopo l’adesione al CCL sono aumentate del 26%. Le prestazioni percepite dopo la sospensione del CCL sono restate comunque del 16% superiori al periodo precedente all’adesione al CCL».
«Da ultimo - conclude la società di Taverne, «sarebbe interessante sapere come facciano a far quadrare i conti le società private che hanno già firmato un simile CCL. Come facciano quelle pubbliche è chiaro, visto che percepiscono un sussidio nettamente superiore, ma quelle private?»