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CANTONE«Basta penalizzarci con salari da fame»

04.11.16 - 14:21
Il personale dell'OSC contro la proposta della nuova scala salariale
tipress
«Basta penalizzarci con salari da fame»
Il personale dell'OSC contro la proposta della nuova scala salariale

LUGANO - Sono commenti non certo di apprezzamento quelli della Commissione del personale dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale alla proposta di nuova scala salariale e revisione Legge stipendi.

Con riferimento all’Assemblea del personale OSC di luglio la suddetta commissione espone quanto emerso dalle discussioni e dalla risoluzione adottata dal personale:

1. chiedere al Governo di ripensare a tutto l’impianto che ha portato alla proposta di nuova classificazione;
2. rifiuto di salari in entrata ben al di sotto dell’attuale situazione e lesivi delle professioni interessate;
3. In fase di contrattazione con i partner sociali dare la possibilità ai rappresentanti del personale di visionare metodo, parametri e giudizio adottato per redigere questa proposta;
4. rifiuto di aumenti ritenuti ingiustificati per le funzioni dirigenziali.

«Ad oggi - sottolinea la Commissione del personale dell'OSC -, la situazione non ha portato a nessun passo concreto per quel che concerne il punto 1, 3 e 4. Per quel che riguarda il punto n. 2 vi è la proposta governativa di un regolamento d’applicazione che solo in parte va a correggere alcune situazioni estremamente peggiorative».

Non piace nemmeno la soluzione che vorrebbe fissare dei minimi salariali con riferimento a contratti collettivi (CC) come ad esempio quello dell’Ente Ospedaliero Cantonale. «I CC - spiegano - possono essere ridiscussi, peggiorati e/o annullati. I salari dell’Amministrazione pubblica sono stati fino ad oggi una garanzia anche, e soprattutto, per i salariati degli enti sussidiati. Con questa proposta si vuole capovolgere questo meccanismo, stravolgendolo, non certo a favore delle lavoratrici e dei lavoratori».

Per la Commissione l’attuale proposta «non considera neanche a sufficienza l’importante questione di un equo trattamento donne - uomini e vede le prime fortemente penalizzate, anche per l’allungamento della carriera che impedirà de facto un raggiungimento del massimo salariale. Ci permettiamo ricordare che tutte le professioni sociosanitarie e sociali si avvalgono delle competenze professionali e umane di tante donne».

L’Assemblea del personale OSC e la Commissione chiedono di avere «lo stesso orizzonte affinché le nuove generazioni non vengano fortemente penalizzate con salari che, in alcuni casi, partono da cifre che non permettono neanche di sopravvivere a chi abita in questo Cantone». E pure di «Non condividere una scala salariare e, soprattutto, una legge, che in senso ideologico chiede di dare più soldi ai funzionari dirigenti che devono essere “reclutati” dal settore privato garantendo cifre dettate dal mercato».

La Commissione invita infatti a prendere in considerazione i «professionisti meritevoli di carriera» all’interno dell’Amministrazione stessa, che «svolgono con grande senso del dovere e preparazione la propria funzione e, proprio perché inseriti da anni nell’ambito lavorativo, conoscono molto bene più di chiunque altro le nostre Organizzazioni».

In conclusione la Commissione chiede «la ferma opposizione a questa proposta da parte dei partner sindacali».

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