Studenti losannesi alla scoperta di Bellinzona. Un professore ammette: «Noi romandi ci scordiamo che anche in Ticino si parla italiano»
BELLINZONA - Quanto conoscono il Ticino gli allievi del liceo de la Cité di Losanna? E cosa ne pensano gli studenti ticinesi del nostro Cantone e dell’insegnamento dell’italiano? È quello che abbiamo cercato di scoprire incontrando gli studenti losannesi arrivati in Ticino per uno scambio con la 2E della Scuola di commercio di Bellinzona grazie alle attività offerte dalla settimana della Svizzera italiana organizzata dall’USI. L’obiettivo degli incontri è quello di far conoscere il territorio ticinese e la lingua italiana oltralpe.
«Il Ticino me lo immaginavo diverso» - «Quando parliamo dell’italiano in Svizzera francese pensiamo principalmente all’Italia, e dimentichiamo che c’è anche il Ticino. Paradossalmente siamo più vicini all’Italia che alla Svizzera italiana. Per gli svizzerotedeschi forse la questione è diversa» confessa il professore di italiano Toni Cetta. «Non conoscevo niente del Ticino prima di venire qui, devo ammetterlo» confessa una studentessa di Losanna. «Io ho sentito parlare del Festival del film di Locarno» racconta orgogliosa un’altra allieva «ma non so altro, non ci ero mai stata». Ma qual è stata la loro prima impressione del Ticino? «Me lo immaginavo diversamente, con più costruzioni e con più gente. Invece c’é tanto verde e tanta cultura, come ad esempio i castelli. È molto diverso da Losanna» osserva un’altra ragazza.
L'italiano non è ben rappresentato in Svizzera - Alla domanda se l’italiano sia ben rappresentato in Svizzera sia gli studenti losannesi che quelli ticinesi hanno risposto fermamente di no:«È il tedesco la lingua più diffusa in Svizzera, dell’italiano spesso ci si dimentica. Però l’italiano è più bello, e sapere una lingua in più è sempre un vantaggio» racconta un’allieva losannese.
Spesso quello che spinge i ragazzi ad imparare l’italiano è un legame affettivo con la nostra lingua, come racconta Stephanie, oppure come Claire, che ha imparato l’italiano perché ama le lingue.
Combattere gli stereotipi - Gli studenti ticinesi e losannesi sono d’accordo anche sui buoni propositi per migliorare la diffusione dell’italiano in Svizzera: «Questi scambi sono l’ideale, perché si possono gustare tutti gli aspetti del Ticino, dalla cultura alla cucina» e Miki, studentessa ticinese, aggiunge: «Sarebbe bello se anche gli allievi d’oltralpe imparassero obbligatoriamente l’italiano come noi impariamo il francese, tedesco e inglese. C’è una sorta di inferiorità implicita» e prosegue la polemica:«I ticinesi sono visti come coloro che beneficiano di ciò che fa il centro della Svizzera, ci vedono come dei lazzaroni». Anche Giulio, compagno di Miki, conferma: «Me l’hanno detto anche i compagni losannesi, ma ora stando qui si stanno ricredendo». Il professore della Commercio Walter Benedetti ci tiene però a sottolineare che per quel che riguarda le lingue i ticinesi hanno la mentalità linguistica più aperta rispetto ai loro connazionali, e non bisogna cadere sempre nel vittimismo.