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SANT'ANTONINO"La mia bellezza? Io penso alla pista"

05.11.14 - 08:59
Sharon Scolari, pilota ticinese non ancora ventenne, ha appena concluso la sua prima stagione nella prestigiosa Lotus Cup Italia. Aneddoti di una giovane donna alla conquista di un mondo al maschile
"La mia bellezza? Io penso alla pista"
Sharon Scolari, pilota ticinese non ancora ventenne, ha appena concluso la sua prima stagione nella prestigiosa Lotus Cup Italia. Aneddoti di una giovane donna alla conquista di un mondo al maschile

SANT'ANTONINO - Una dolce ragazza ticinese alla conquista del rude mondo dei motori. Lei è Sharon Scolari, non ha ancora 20 anni ed è di Sant'Antonino. Da poco ha concluso la sua prima stagione nella prestigiosa Lotus Cup Italia. E lo ha fatto strappando un ottimo quarto posto sul circuito di Vallelunga e dando filo da torcere a (quasi) tutti i rivali maschi.

Sharon, soddisfatta di questa prima annata nella Lotus Cup?
"A metà. Perché sono stata costretta a saltare quattro delle dodici gare in programma. In particolare quelle del Mugello e di Imola. Colpa di una maledetta appendicite acuta. Al posto di stare al volante sono finita sotto i ferri".

Unica donna in un contesto completamente al maschile. Come ci si sente?
"A dire il vero un'altra donna c'è, una ragazza del sud Italia. In ogni caso ormai mi sono abituata a tutto. Anche alle battutine".

E alle proposte indecenti?
"È da un po' che non ne ricevo, perlomeno in maniera esplicita. È capitato lo scorso anno, quando ancora correvo nella categoria delle Legends Cars".

Come andò a finire?
"Il corteggiatore in quel caso divenne il mio moroso. Lui è un pilota di moto. E oggi conviviamo".

Domanda maschilista: perché una ragazza sceglie di fare la pilota d'auto?
"Se ha un padre appassionato di motori come il mio, la cosa diventa automatica. Mi ha proprio trasmesso la sua malattia".

Chi è Sharon Scolari quando non indossa un casco e una tuta?
"Una ragazza semplice che studia per diventare architetto. Frequento la Supsi a Trevano e in parallelo lavoro".

Cosa pensano i tuoi compagni di scuola della tua passione per le auto?
"Alcuni la vedono come una 'figata' e mi fanno tante domande. Ma c'è pure qualche piccolo accenno di gelosia, soprattutto da parte delle ragazze".

Come te lo spieghi?
"Non so. Io giro con le giacche della Lotus Cup e c'è chi me lo fa notare con frecciatine ironiche. Il bello è che io non sono nemmeno una che tende a fare l'esibizionista. Anzi, se nessuno me lo chiede, non parlo del fatto che faccio la pilota".

Adesso però lo sanno in molti. E i media, da qualche mese a questa parte, ti cercano. Che effetto fa essere sotto i riflettori?
"È strano. Un po' mi diverte. È anche una gratificazione dai..."

Quanto conta la bellezza in ambito motoristico?
"L'immagine è importante, certo. E c'è chi la sfrutta per ottenere qualche sponsor in più. Personalmente, però, preferisco concentrarmi sulla pista. Sulle gare".

Qual è il budget di una stagione come quella che hai appena concluso?
"I dettagli non li posso dire. Ma servono all'incirca 100.000 franchi".

Donne e motori rappresentano il mix ideale per un calendario. Come reagiresti se qualcuno ti proponesse di metterti in posa?
"Io a fare un calendario non mi ci vedo. Mai dire mai, però..."

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