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CAMERE FEDERALIPrime scintille nel (lunghissimo) dibattito sull'energia

13.03.23 - 22:05
Ha preso avvio oggi al Nazionale la discussione sull'approvvigionamento elettrico sicuro con energie rinnovabili.
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Fonte ats
Prime scintille nel (lunghissimo) dibattito sull'energia
Ha preso avvio oggi al Nazionale la discussione sull'approvvigionamento elettrico sicuro con energie rinnovabili.

BERNA - Il Consiglio nazionale ha iniziato oggi ad affrontare la Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, volta a potenziare la produzione di corrente "verde" per ridurre la dipendenza dall'estero, specie in inverno, e rispettare gli obiettivi climatici. La volontà del plenum è di ampliare rapidamente tali fonti, tuttavia non a discapito della preservazione dei biotopi. Il dibattito riprenderà domani mattina.

I deputati non hanno voluto rinunciare alla protezione assoluta dei biotopi di importanza nazionale e delle riserve per uccelli acquatici e migratori. Concretamente, non saranno ammessi nuovi impianti per l'impiego delle energie rinnovabili su queste aree. Eccezioni sono rappresentate dalle zone golenali del tipo margine proglaciale e dalle pianure alluvionali alpine. Lo scorso settembre, quando si era occupato del voluminoso dossier, il Consiglio degli Stati aveva invece aperto uno spiraglio, ammorbidendo tale divieto totale.

Gli impianti idroelettrici, fotovoltaici ed eolici di grandi dimensioni, così come le centrali di pompaggio, riconosciuti di interesse nazionale saranno comunque più facili da costruire. Avranno parzialmente la precedenza sulla protezione della natura. Nel caso in cui gli obiettivi non fossero raggiungibili, anche strutture più piccole potrebbero ricevere tale menzione e godere di privilegi.

Controversia su deflussi residuali
Durante le discussioni odierne, a tenere banco è stata anche la questione dei deflussi residuali, ovvero la quantità minima di acqua che deve rimanere nei fiumi. Gli Stati avevano scelto di mantenere le disposizioni attuali, ma il Nazionale ha appoggiato al fotofinish (95 voti a 94 e un astenuto) una minoranza borghese, che propone una loro sospensione fino al 31 dicembre 2035 in caso di approvazione di concessioni per centrali idroelettriche e di ampliamento o rinnovo delle stesse. «Altrimenti sarebbe pura utopia raggiungere gli obiettivi energetici», ha motivato Nicolo Paganini (Centro/SG).

Questo voto è stato etichettato da sinistra ed ecologisti come il superamento di una linea rossa. Nadine Masshardt (PS/BE) lo ha definito un «attacco inutile alla protezione delle acque e alla biodiversità», mentre per Christophe Clivaz (Verdi/VS) tale decisione è «inaccettabile» e rischia di portare a un referendum degli ambientalisti, potenzialmente in grado di far deragliare l'intero progetto.

Obiettivi più ambiziosi
I deputati si sono invece tacitamente allineati ai "senatori" riguardo agli obiettivi per la produzione annuale di elettricità da fonti pulite (esclusa l'energia idroelettrica), che dovrebbe quindi raggiungere i 35'000 gigawattora (GWh) nel 2035 e i 45'000 GWh nel 2050. Nel suo progetto originale, il Consiglio federale aveva fissato valori meno ambiziosi (17'000 GWh e 39'000 GWh).

Anche circa l'idroelettrico, il plenum ha avvallato quanto votato dagli Stati. Si punta dunque a una produzione annuale netta di 37'900 GWh (al posto dei 37'400 GWh stabiliti dal governo) entro il 2035 e di 39'200 GWh (al posto di 38'600 GWh) per il 2050. UDC e Centro avrebbero voluto alzare ulteriormente l'asticella, ma hanno fallito.

Rösti contro la "sua" minoranza
Oltre a ciò, i consiglieri nazionali hanno deciso che l'importazione netta di elettricità nel semestre invernale - che va dal 1° di ottobre al 31 marzo - non potrà superare il 20% del consumo finale medio di elettricità sull'arco di tre anni. In questo caso si sono discostati dall'altro ramo del Parlamento, che, invece di una quota, suggeriva di fissare un valore indicativo assoluto da non oltrepassare (5 terawattora, ossia 5000 gigawattora).

Trattando questo punto il consigliere federale Albert Rösti, presente in aula, è stato protagonista di un siparietto. Il ministro bernese, non senza un filo d'imbarazzo, ha dovuto infatti esprimersi contro una minoranza che porta il suo nome (retaggio di quando era al Nazionale) e che voleva seguire la proposta degli Stati.

La Camera del popolo si è allineata sia al governo sia ai "senatori" sugli obiettivi di riduzione dei consumi individuali. Quello medio annuo pro capite di energia dovrà scendere, rispetto al 2000, del 43% entro il 2035 e del 53% entro il 2050, mentre quello di elettricità del 13% e del 5%.

Entrata in materia non combattuta - Prima della discussione di dettaglio, che sta ora proseguendo, il progetto non ha riscontrato opposizioni in fase di entrata in materia. Nonostante le posizioni diverse fra gli schieramenti, il plenum concorda infatti che sia necessario agire sul tema.

«Non è più tempo di tergiversare», ha detto Jacques Bourgeois (PLR/FR), chiedendo però «soluzioni pragmatiche». «Raccomandiamo l'entrata in materia, ma il progetto avrà successo solo con delle modifiche», ha dichiarato dal canto suo Christian Imark (UDC/SO), alludendo per esempio alla volontà del suo partito di abolire il divieto assoluto per la costruzione di centrali atomiche.

La sinistra dovrà invece muoversi fra la necessita di potenziare le fonti rinnovabili e quella di tutelare l'ambiente. «Non bisogna mietere vittime a livello di natura», ha confermato Bastien Girod (Verdi/ZH). «Dobbiamo liberarci dalla dipendenza delle energie fossili e per farlo è opportuno puntare sullo sviluppo delle infrastrutture non solo nelle zone di campagna e montagna, ma anche in quelle popolate», gli ha dato man forte Christine Bulliard-Marbach (Centro/FR).

Dossier mastodontico - L'intento della legge è quello di regolare una lunga serie di aspetti. Uno dei prossimi punti caldi sarà la protezione assoluta dei biotopi d'importanza nazionale. Per quanto riguarda gli edifici, sul tavolo c'è l'obbligo di installare pannelli solari in tutte le nuove costruzioni e in determinati parcheggi. Come detto poi, fra le altre cose l'UDC rispolvererà il vecchio cavallo di battaglia del nucleare. Vista la mole mastodontica del dossier, le discussioni verranno spalmate su tre giorni. Saranno quindi interrotte più tardi nella serata odierna, per riprendere domani e concludersi mercoledì.

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COMMENTI
 

Peter Parker 1 anno fa su tio
Nikko…la butto la……ma non è che sei contro il nucleare? Potrei anche sbagliarmi…..

Nikko 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
😂🤣😂🤣😂🤣😂

Nikko 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Ma lo sai che 50 anni fa volevano costruire un deposito di scorie radioattive in Valle Canaria, vicino ad Airolo? Abbiamo creato l’Associazione MASA (movimento anti scorie atomiche), fatto varie manifestazioni e cortei in tutto il Cantone, finché hanno lasciato perdere… Circa 20 anni dopo, in Valle Canaria è scesa una grossa frana, proprio dove avrebbe dovuto esserci l’imbocco della galleria principale del deposito…

Nikko 1 anno fa su tio
Risposta a Nikko
Ci è andata molto bene… vista la posizione prevista da quel progetto, una fuga di elementi radioattivi avrebbe inquinato tutte le falde dei fiumi Ticino e Po, fino alla foce in mare vicino a Venezia…

Nikko 1 anno fa su tio
Le scorie radioattive non si sa ancora bene come verranno immagazzinate e quale sarà il loro impatto sulle future generazioni per migliaia di anni…

Nikko 1 anno fa su tio
Il nucleare è una tecnologia di produzione pericolosa, costosa, con tempi lunghi, crea dipendenza, non è assicurabile, e nessuno la vuole vicino a casa sua, …

Nikko 1 anno fa su tio
I tempi di costruzione saranno lunghissimi, anche per le varie opposizioni che verranno impugnate fino al Tribunale Federale…

Nikko 1 anno fa su tio
I costi di produzione dell’energia nucleare saranno altissimi, anche per coprire rischi di incidenti…

Nikko 1 anno fa su tio
Tutti i costi degli incidenti nucleari sono pagati dalla Confederazione, cioè da noi…

Nikko 1 anno fa su tio
Nessuna assicurazione al mondo copre i rischi derivanti da incidenti nucleari…

Nikko 1 anno fa su tio
Inoltre ci impone sempre una dipendenza dall’estero, soprattutto dalla Russia, per avere uranio e plutonio radioattivi…

Nikko 1 anno fa su tio
L’UDC persiste nella sua campagna pro nucleare ma questa non è energia rinnovabile…

Nikko 1 anno fa su tio
Risposta a Nikko
ENERGIA NUCLEARE? NO! GRAZIE!
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