Il Consiglio federale valuta se e come adottare le ultime misure decise dall'Unione europea contro il presidente russo
BERNA - Il Consiglio federale sta considerando misure contro il presidente russo Vladimir Putin e il suo ministro degli esteri Sergei Lavrov. Secondo il Dipartimento federale dell'economia, il governo intende prendere una decisione «il più presto possibile».
La questione è se e come il Consiglio federale farà proprie le sanzioni adottate dall'Unione europea (Ue) contro i leader russi. Se ci saranno aggiustamenti delle sanzioni esistenti non è ancora stato deciso, ha indicato oggi il Dipartimento federale dell'economia, della formazione e della ricerca (DEFR) a Keystone-ATS. «La situazione viene analizzata costantemente».
Ieri la Svizzera ha adottato una parte delle sanzioni dall'Ue. Il DEFR ha adattato le disposizioni per impedire l'elusione delle sanzioni internazionali. Trecentosessantatré persone e quattro aziende sono state aggiunte alla lista dei sanzionati da parte elvetica.
Le società finanziarie svizzere non possono fare nuovi affari con queste persone e devono notificare immediatamente alla Confederazione gli affari in corso. Inoltre, le persone elencate non possono più entrare in Svizzera.
L'Ue la scorsa notte ha introdotto nuove sanzioni volte a causare danni considerevoli alla Russia e alla sua economia. Ad esempio, le possibilità di rifinanziamento dello Stato e di certe banche e imprese private sono limitate. L'Ue ha anche imposto restrizioni all'esportazione di beni strategicamente importanti.
Inoltre, Bruxelles ha posto Putin e Lavrov nella sua lista dei sanzionati. Il ministero degli esteri di Mosca ha indicato che i due non dispongono di conti in Occidente. Anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno deciso di sanzionare il capo dello Stato e quello della diplomazia russi.