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SVIZZERACovid-19, via libera al pacchetto di aiuti da 55 miliardi

28.04.20 - 17:35
Anche la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati raccomanda l'approvazione di questi crediti.
Keystone
Fonte ats
Covid-19, via libera al pacchetto di aiuti da 55 miliardi
Anche la Commissione delle finanze del Consiglio degli Stati raccomanda l'approvazione di questi crediti.
Il pacchetto era già stato approvato dalla Commissione finanziaria del Nazionale la scorsa settimana.

BERNA - Dopo la commissione delle finanze del Consiglio Nazionale la settimana scorsa, anche l'omologa degli Stati (CdF-S) raccomanda l'approvazione dei crediti proposti dal Consiglio federale in relazione all'emergenza legata al Covid-19 per circa 55 miliardi di franchi.

La CdF-S, ha approvato perlopiù all'unanimità o con larga maggioranza i crediti proposti dal Consiglio federale, dando così seguito alle proposte delle altre Commissioni (economia, sicurezza sociale e sanità, cultura e formazione). La CdF-F ha inoltre depositato tre mozioni di commissioni concernenti il tema delle fideiussioni solidali.

Per attenuare le conseguenze economiche dell'emergenza legata al coronavirus, il Consiglio federale propone crediti d'impegno (40 miliardi di franchi) per fideiussioni solidali volti a garantire la liquidità delle imprese. Gli indipendenti sono invece sostenuti attraverso l'ordinamento delle indennità di perdita di guadagno (5,3 miliardi). L'assicurazione contro la disoccupazione dovrà essere alimentata con un importante contributo federale (6 miliardi).

Crediti-ponte, nessun interesse - In senso alla CdF-S, si legge in una nota odierna dei servizi del parlamento, ha fatto discutere la durata dei termini di rimborso dei crediti (5 anni) fissata nell'ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 nonché il tasso d'interesse (0% per il primo anno). La CdF-S ha quindi adottato due mozioni. Una prima mozione - accolta con 6 voti a 2 e 5 astensioni - chiede di estendere la durata dei crediti concessi da cinque a un massimo di otto anni.

Una seconda mozione, accolta con 7 voti a 5 (1 astensione), domanda che il tasso d'interesse dello 0,0% venga mantenuto anche dopo il primo anno dalla concessione del credito. In occasione della sua seduta di settimana scorsa la CdF-N aveva depositato due mozioni analoghe.

La terza mozione (8 voti a 2 e 3 astensioni) auspica di adeguare l'ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 in modo tale che, per tutta la durata della fideiussione solidale, i crediti così garantiti non siano considerati capitale di terzi.

Sostegno a turismo - Oltre a ciò, la CdF-S ha accolto il credito di 27 milioni per sostenere le organizzazioni partner di Svizzera Turismo, come chiesto dalla Commissione dell'economia e tributi degli Stati (6 voti a 3 e 4 astensioni).

la CdF-S sostiene anche l'acquisto urgente di materiale sanitario per 2,45 miliardi, nonché i crediti per la cultura (280 milioni), per lo sport (100 milioni) e per custodia dei bambini (65 milioni invece però di 100 milioni).

Crediti aggiuntivi ordinari - La CdF-S ha poi approvato 10 crediti aggiuntivi ordinari per complessivamente 50,3 milioni, tra cui il contributo aggiuntivo per onorare ulteriori fideiussioni per la flotta svizzera d'alto mare (28,3 milioni) e per il Fondo per l'infrastruttura ferroviaria (319 milioni).

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COMMENTI
 

F/A-18 3 anni fa su tio
8 anni per la restituzione ed a tasso 0. Ritengo giusto un condono di un terzo di quanto ricevuto in quanto realmente speso per il virus, il resto è un supporto a tutte le problematiche a cui bisogna far fronte.

Mag 3 anni fa su tio
"Crediti-ponte: nessun interesse per l'intera durata del prestito, estendere la durata dei crediti concessi a un massimo di otto anni." E ci mancherebbe altro ... sareste solo delle canaglie a non farlo! "Adeguare l'ordinanza sulle fideiussioni solidali COVID-19 in modo tale che, per tutta la durata della fideiussione solidale, i crediti così garantiti non siano considerati capitale di terzi." Ma anche che la cifra prestata sia usata come "Correzione Valore Mezzi Liquidi", per alleggerire l'imposta sulla sostanza aziendale. O no?
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