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SVIZZERAIl rapporto sul 5G è in ritardo

11.06.19 - 20:50
Non sarà presentato in giugno, come inizialmente dichiarato, ma arriverà comunque entro l'anno. Lo ha dichiarato la consigliera federale Simonetta Sommaruga rispondendo a Fabio Regazzi
Keystone
Il rapporto sul 5G è in ritardo
Non sarà presentato in giugno, come inizialmente dichiarato, ma arriverà comunque entro l'anno. Lo ha dichiarato la consigliera federale Simonetta Sommaruga rispondendo a Fabio Regazzi

BERNA - Il rapporto sulle esigenze e sui rischi legati all'evoluzione della telefonia mobile in merito all'introduzione del 5G, non sarà presentato in giugno, come previsto, bensì più tardi, ma ancora nel corso di quest'anno. Lo ha dichiarato oggi al Consiglio nazionale la consigliera federale Simonetta Sommaruga, rispondendo a un quesito di Fabio Regazzi (PPD/TI). I limiti delle radiazioni non sono tuttavia stati allentati, ha voluto rassicurare la ministra socialista.

Per Regazzi, l'ostilità nei confronti della tecnologia 5G da parte di privati e Cantoni è frutto anche di pregiudizi senza base scientifica.

Alla sua domanda su che cosa facesse la Confederazione per informare correttamente la popolazione, la consigliera federale ha precisato che sia l'Ufficio federale delle comunicazioni che quello dell'ambiente, "hanno immediatamente intensificato le loro attività d'informazione sul 5G, anche nei confronti dei Cantoni", subito dopo i timori sorti in seguito all'attribuzione delle concessioni per le nuove frequenze di comunicazione mobile l'8 febbraio scorso. La pagine web dei due uffici rispondono alle domande più frequenti su questa tecnologia e sono costantemente aggiornate.

Rispondendo ad altre domande sul 5G, Sommaruga ha voluto rassicurare: l'ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti indica che i limiti per il 5G non sono stati allentati: tali limiti sono dieci volte inferiori a quelli in vigore nei Paesi vicini.

Lo scorso febbraio sono state attribuite nuove frequenze (700 MHz, 1400 MHz e 3500 MHz) a Swisscom, Salt e Sunrise in vista dello sviluppo della rete 5G, acronimo di "5th Generation" (quinta generazione) per 380 milioni di franchi.

Per preparare lo sviluppo della rete 5G, il Consiglio federale ha approvato lo scorso aprile una modifica tecnica nell'ordinanza sulla protezione delle radiazioni non ionizzanti, sostenendo così di aver colmato una lacuna in merito ai valori limite per le antenne di telefonia mobile. Poiché i valori limite esistenti non sono interessati dalla revisione, il livello di prevenzione resta invariato, aveva assicurato il Consiglio federale.

Lo scorso settembre, l'allora consigliera federale Doris Leuthard aveva istituito un gruppo di lavoro con l'obiettivo di esaminare esigenze e rischi a medio e lungo termine delle radiazioni dovute alla telefonia mobile, in particolare per quanto riguarda la tecnologia 5G. L'Ufficio federale dell'ambiente è inoltre stato incaricato di rilevare dati sulle radiazioni non ionizzanti nell'ambiente e sull'esposizione della popolazione.

Nell'attesa che il documento venga pubblicato, diversi cantoni hanno deciso di muoversi con prudenza riguardo allo sviluppo di questa nuova tecnologia di comunicazione. Lo scorso 10 maggio, oltre un migliaio di persone ha partecipato a Berna a una manifestazione contro il 5G. I manifestanti hanno chiesto una moratoria nazionale sul tema e si sono detti contrari a un aumento degli attuali valori limite per le radiazioni.

Il comitato "Stop 5G" auspica che non si proceda con questa tecnologia fino a quando non sarà disponibile un numero sufficiente di studi scientifici indipendenti.

La telefonia mobile di quinta generazione viene presentata come una rivoluzione tecnologica nell'informazione e nella comunicazione. La velocità di trasmissione dei dati, nettamente superiore all'attuale standard 4G, dovrebbe aprire la strada a molte nuove applicazioni, ad esempio nell'internet delle cose, nel settore medico, nella realtà aumentata e nei veicoli a guida autonoma.

Meno importante, stando agli esperti, sarà invece almeno in un primo tempo l'impatto per il singolo utente. Con la nuova tecnologia si torna anche a discutere sul problema delle radiazioni a cui è sottoposto il corpo umano.
 
 

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