Dopo la lettera ricevuta venerdì, il presidente della Commissione europea si è detto pronto a discutere con il Consiglio federale i tre punti critici dell'Accordo istituzionale tra Svizzera e Ue
BERNA - Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker è pronto a discutere con il Consiglio federale i tre punti critici dell'Accordo istituzionale tra Svizzera e Ue.
Venerdì scorso il governo elvetico ha deciso di non firmare l'accordo quadro, chiedendo in una lettera indirizzata a Juncker alcuni chiarimenti su protezione dei lavoratori, aiuti di Stato e direttiva sulla cittadinanza europea.
Oggi il presidente della Commissione europea ha preso posizione sul contenuto della missiva. Nella lettera Juncker vede «un passo in avanti positivo, che permetterebbe di firmare questo importante accordo il più presto possibile», scrive il politico lussemburghese nella sua risposta al presidente della Confederazione Ueli Maurer.
Juncker si dice disposto a discutere in merito ad alcuni chiarimenti, elaborando se necessario dichiarazioni supplementari, ma sollecita un rapido riscontro da parte del Consiglio federale. L'Ue «nei prossimi giorni» è a disposizione della Svizzera per i colloqui, sottolinea il presidente della commissione europea, chiedendo inoltre che venga fissato un calendario serrato.
Nonostante la volontà di «dissipare tutti i dubbi», Juncker ribadisce però chiaramente che l'accordo non verrà rinegoziato. La Confederazione, aggiunge, deve capire che le sue richieste «nel contesto politico attuale» sono difficili per l'Ue.
Nella riunione del prossimo 18 giugno, scrive ancora l'ex premier lussemburghese, la commissione europea intende fare una valutazione globale delle relazioni tra Svizzera e Ue.