Con l’obiettivo di contribuire a lungo termine al mantenimento degli effettivi dell’esercito, il Consiglio federale intende ridurre il numero di ammissioni al servizio civile
BERNA - Questo, stando alla revisione della legge presentata il 20 giugno. Ma i civilisti non ci stanno. Tale revisione è controproducente per i giovani che prestano servizio, così come per la Confederazione. A sostenerlo è l’Associazione svizzera per il servizio civile Civiva, la quale, con altre organizzazioni, minaccia un referendum nel caso a tale revisione non venissero apportate delle migliorie.
Circa il 40% dei civilisti ha portato a termine la scuola reclute e ora dà una mano negli ospedali, nelle scuole o sugli alpeggi. Ma il Consiglio federale, intende introdurre un regolamento più rigido, in modo che l’esercito non sia a corto di effettivi.
«Rendere il servizio civile meno attrattivo, non porterà maggior interesse verso l’esercito: si tratta di una strategia destinata a fallire», scrive Civiva in un comunicato divulgato nella giornata di ieri.
Willi Vollenweider del Gruppo Giardino, associazione per un esercito di milizia forte, considera «assurdo» quanto sostiene Civiva. Il Consiglio federale deve fare qualcosa, perché la Svizzera sta esaurendo i propri militi. Le contromisure sono indispensabili».