È quanto prevede un progetto della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale
BERNA - I Cantoni dovrebbero in futuro mettere mano al portafoglio per coprire i costi ambulatoriali. È quanto prevede un progetto della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N), frutto di un'iniziativa parlamentare di Ruth Humbel (PPD/AG), inviato in consultazione. Scopo dell'esercizio: limitare i costi e agevolare il coordinamento tra attori della sanità.
Con la sua iniziativa, Humbel mira all'introduzione di un sistema di finanziamento monistico nell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie.
Al momento, se dopo un semplice intervento chirurgico un paziente rimane ancora una notte in ospedale il Cantone paga almeno il 55% del trattamento e la cassa malati al massimo il 45%. Se lo stesso intervento viene eseguito ambulatorialmente, i costi sono completamente a carico della cassa malati e dunque degli assicurati, precisa una nota odierna dei servizi parlamentari.
Col progetto della CSSS-N, in futuro il Cantone dovrà assumere una quota fissa per i propri abitanti, a prescindere che il trattamento sia dispensato nell'ambito di una degenza o ambulatorialmente. Gli assicuratori dovranno rimborsare tutti i trattamenti ambulatoriali e stazionari.
I Cantoni dovrebbero fornire un contributo di almeno il 25,5% dei costi che rimangono loro dopo deduzione della franchigia e della partecipazione ai costi degli assicurati. Questa aliquota percentuale, che sulla media degli anni dal 2012 al 2015 sarebbe stata pari a circa 7,5 miliardi di franchi, deve venir fissata in modo tale che il passaggio al finanziamento unitario sia complessivamente neutrale a livello dei costi per i Cantoni e gli assicuratori.
Col progetto la CSSS-N persegue tre obiettivi: in primo luogo promuovere il trasferimento dal settore stazionario a quello ambulatoriale, laddove risulti sensato sotto il profilo medico. Poiché, solitamente, i trattamenti ambulatoriali sono più economici, si pone un freno all'aumento dei costi nel complesso. Diventa più interessante anche un'assistenza medica coordinata che evita le degenze ospedaliere grazie a trattamenti ambulatoriali tempestivi.
In secondo luogo occorre stabilizzare le quote dei costi delle cure assicurate obbligatoriamente (escluse quelle di lunga durata) finanziate dai premi e quelle finanziate dalle imposte e in terzo luogo promuovere una tariffazione adeguata.
Una minoranza non vuole entrare in materia sul progetto, poiché giudica che crei nuovi incentivi sbagliati e obblighi i Cantoni a cofinanziare prestazioni fornite ambulatorialmente senza che possano gestire il settore ambulatoriale e controllare le fatture.
Un'altra minoranza vuole assegnare i fondi cantonali agli assicuratori non in virtù dei costi generati, bensì quale importo forfettario per ogni assicurato; assieme alla compensazione dei rischi ciò farebbe sì che gli assicuratori sarebbero maggiormente stimolati a impegnarsi per un'assistenza medica efficace.