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SVIZZERAAts: sì a sostegno, no a una partecipazione diretta

19.04.18 - 10:18
Il Consiglio di Stato ha risposto a una mozione del gruppo socialista in Parlamento, preoccupato per l'attuale crisi dell'Agenzia telegrafica svizzera
Keystone
Ats: sì a sostegno, no a una partecipazione diretta
Il Consiglio di Stato ha risposto a una mozione del gruppo socialista in Parlamento, preoccupato per l'attuale crisi dell'Agenzia telegrafica svizzera

BERNA - No a una partecipazione diretta della Confederazione ad un'agenzia di stampa, sì invece a una promozione indiretta di questo tipo di giornalismo. È questa in sintesi la risposta del Consiglio federale a una mozione - che il governo chiede di respingere - del gruppo socialista in Parlamento, preoccupato per l'attuale crisi dell'Agenzia telegrafica svizzera (ats) in fase di ristrutturazione.

Secondo il PS, tenuto conto del paesaggio mediatico in piena trasformazione, è importante preservare in Svizzera l'unica agenzia di stampa nazionale che fornisce un servizio di qualità nelle tre lingue nazionali, garantendo la libera formazione dell'opinione pubblica, indispensabile per una democrazia.

Un eventuale finanziamento del servizio dell'ats potrebbe secondo i socialisti essere attuato mediante la Legge sulle lingue oppure creando «le basi legali affinché la Confederazione possa partecipare a una nuova agenzia di stampa senza scopo di lucro».

Nella sua risposta pubblicata oggi, il Consiglio federale ribadisce che l'ats svolge «un ruolo importante nel paesaggio mediatico svizzero». Un tentativo di sostegno mediante la Legge sulle lingue, ricorda il Governo, è però già stato bocciato dal Consiglio nazionale nel 2014.

Tuttavia, una base giuridica che permetterebbe un sostegno ad un'agenzia di stampa è in fase di elaborazione nell'ambito dei lavori relativi alla nuova legge sui media elettronici. La consultazione al proposito verrà avviata in giugno.

Quanto a una partecipazione diretta a un'agenzia di stampa, l'esecutivo è scettico, e per questo domanda di bocciare la mozione: «Una partecipazione diretta della Confederazione a un'agenzia di stampa (...) va valutata in modo molto critico nell'ottica dell'indipendenza dallo Stato e della libera formazione delle opinioni», scrive il Consiglio federale.

Oltre al gruppo PS, anche il Partito borghese democratico (PBD) ha chiesto mediante una mozione di «adottare misure di promozione per sostenere il giornalismo di agenzia che è d'importanza generale per tutta la Svizzera». Anche se la richiesta del PBD è molto più generica rispetto a quella del PS, il Governo raccomanda la bocciatura della mozione dal momento che una legge - legge sui media elettronici, n.d.r. - è in fase di elaborazione. Sarebbe quindi «prematuro» accogliere questo atto parlamentare «poiché occorre dapprima attendere i risultati della procedura di consultazione», sottolinea l'esecutivo.

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