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GRIGIONIIl futuro del trilinguismo fa discutere in Parlamento

06.12.17 - 09:30
L'accusa del granconsigliere Manuel Atanes: «Cantone poco impegnato sul fronte della promozione dell'informazione»
Il futuro del trilinguismo fa discutere in Parlamento
L'accusa del granconsigliere Manuel Atanes: «Cantone poco impegnato sul fronte della promozione dell'informazione»

COIRA - «Un Cantone poco impegnato sul fronte della promozione dell'informazione», così il granconsigliere Manuel Atanes (PS/circolo di Roveredo) nell'intervento di ieri in Gran Consiglio, si è detto solo «parzialmente soddisfatto» della risposta del Governo ad una sua interpellanza con cui chiedeva di rivedere le norme che regolano il finanziamento dei mezzi d'informazione nelle lingue minoritarie.

Il Governo grigionese fornisce già un contributo importante a favore dei media di lingua italiana. È questa, in sostanza, la risposta dell'esecutivo retico all'interpellanza depositata a giugno, sottoscritta da altri 49 deputati. L'esecutivo ha ricordato nella sua risposta che l'ordinanza sulle lingue prevede contributi dal 10 fino al 15% per giornali e riviste in romancio e italiano. «Tuttavia, dall'entrata in vigore nel 2008, questa possibilità è stata sfruttata soltanto di rado». «I parametri per l'ottenimento di contributi – ha ribattuto Atanes – permettono un finanziamento solo per deficit e se ciò accade il giornale va in fallimento: non deve quindi sorprendere se questa possibilità è stata usata solo 11 volte».

Inoltre, ha aggiunto il Governo, proprio in considerazione della minoranza grigionitaliana è stato creato, da aprile 2017, il nuovo posto di corrispondente dell'ats (Agenzia telegrafica svizzera) in lingua italiana a Coira. Più dei 2/3 dei costi di questo posto sono a carico dell'Ufficio federale della cultura, ha ribattuto Atanes. Infine, sulla proposta di distaccare la Regione Moesa dalla concessione radiofonica privata grigionese, «si riconosce positivamente l'opposizione dell'esecutivo, ma l'offerta informativa in italiano delle attuali concessionarie è praticamente inesistente ed è difficile credere che le concessioni, specialmente quella radio, vengano realmente rispettate».

Un sistema mediatico valido appartiene all'infrastruttura di un paese, ha proseguito Atanes, tanto quanto strade e ferrovie, ed è indispensabile per il funzionamento della democrazia. L'ultimo accento il grancosigliere ha voluto metterlo sul voto del prossimo 4 marzo sull'iniziativa "No Billag": "parto dal presupposto che il governo consiglierà di votare contro e che rimarchi l'importanza di RTR e RSI per le minoranze linguistiche e l'importanza delle entrate dalle altre due regioni linguistiche a loro sostegno".

Dopo l'accettazione del postulato della consigliera nazionale Silva Semadeni «Allegra, lunga vita al romancio e all'italiano», che chiede alla Confederazione di verificare se le misure attualmente adottate per la promozione delle lingue minoritarie a tutti i livelli (Cantoni, Comuni e organizzazioni) siano realmente sufficienti a raggiungere gli scopi auspicati dalla Legge sulle lingue, "valuteremo se chiedere al governo uno studio anche sulla situazione dei media nel nostro Cantone", ha concluso Atanes.

«L'informazione trilingue è fondamentale nei Grigioni - così il direttore del Dipartimento dell'educazione e cultura Martin Jäger è intervenuto a chiudere la discussione - altrimenti la democrazia non funziona e non c'è più informazione dal Nord se non ci sono più media grigionitaliani». Per questi motivi, ha ricordato Jäger, a fine ottobre il governo ha concesso un sostegno una tantum pari a 50'000 franchi per l'integrazione di "La Voce del San Bernardino", unico giornale cartaceo del Moesano, che rischiava altrimenti di scomparire, con il settimanale "Il Grigione Italiano".

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