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SVIZZERAMaltrattamenti su minori, l’obbligo di denuncia va esteso

28.11.17 - 14:57
La revisione della Legge si prefigge di proteggere meglio i bambini, specie quelli in età prescolare, armonizzando le diverse pratiche cantonali in materia
Ti Press
Maltrattamenti su minori, l’obbligo di denuncia va esteso
La revisione della Legge si prefigge di proteggere meglio i bambini, specie quelli in età prescolare, armonizzando le diverse pratiche cantonali in materia

BERNA - In futuro, anche gli allenatori e non solo gli insegnanti dovrebbero essere tenuti a denunciare casi di maltrattamenti su minori. Dopo che, a differenza degli Stati, nel 2016 si era rifiutato di entrare in materia, oggi il Consiglio nazionale è ritornato sui propri passi approvando una revisione in tal senso del Codice civile per 118 voti a 72. Il dossier ritorna alla Camera dei Cantoni per le divergenze.

La revisione si prefigge di proteggere meglio i bambini, specie quelli in età prescolare, armonizzando le diverse pratiche cantonali in materia. Tutti i professionisti che lavorano con bambini nel settore della custodia, asili per esempio, dell'educazione, della religione o dello sport dovrebbero essere obbligati a denunciare casi di abusi, o sospetti, alle autorità preposte allo scopo.

Al momento, solo coloro che esercitano un'attività ufficiale, come gli insegnanti o coloro che lavorano in ambito sociale, sono tenuti a farlo.

Nonostante l'opposizione dell'UDC e di parte del PLR, questa volta il plenum è entrato in materia sulla revisione per 102 voti a 92, seguendo in questo caso le raccomandazioni della commissione preparatoria che ha smussato alcuni aspetti della legge per renderla più appetibile.

A nome della minoranza, Yves Nidegger (UDC/GE) aveva chiesto di non entrare nel merito, come già fatto la prima volta, giudicando inutile la revisione, revisione che a suo dire non punta al benessere dei bambini, bensì solo ad incrementare il numero di denunce, magari non del tutto fondate. Nel 56% dei casi, simili segnalazioni, ha spiegato, non portano a nulla, ma hanno magari conseguenze nefaste sulle persone interessate.

Di parere opposto Jean Christophe Schwaab (PS/VD), secondo cui le 1400 denunce di abusi del 2014 da parte degli ospedali rappresenterebbero solo la punta dell'iceberg. L'obiettivo della revisione è fare in modo che vi siano meno abusi, non aumentare le segnalazioni. "Ci sono troppi casi di maltrattamenti, specie in famiglia, che non vengono denunciati", ha dichiarato.

Per la consigliera federale Simonetta Sommaruga, i maltrattamenti dei bambini sono una triste realtà, purtroppo in crescita. Sovente le vittime sono bambini sotto i 6 anni, del tutto alla mercé di persone senza scrupoli. La revisione serve proprio a proteggere meglio questa categoria di fanciulli.

Nei Cantoni dove l'obbligo di annuncio è più esteso, come Vaud e Vallese, non è stato constatato un incremento delle denunce infondate, ha affermato a nome della commissione Laurence Fehlmann Rielle (PS/GE). I Cantoni - 22 dei quali si sono detti favorevoli alla revisione, n.d.r. - dovrebbero quindi preservare la propria autonomia in materia, ha spiegato la consigliera nazionale ginevrina.

Per 100 voti a 85, il plenum ha seguito questa argomentazione: i Cantoni che hanno raccolto esperienze positive non dovrebbero essere obbligati ad applicare una regolamentazione meno severa.

Per due soli voti di scarto - 98 a 96 - la camera ha tuttavia accolto una proposta di minoranza di Yves Nidegger volta a precisare la nozione di "benessere del bambino". In futuro, chiunque dovrebbe avere il diritto di avvisare l'autorità di protezione quando "indizi concreti" indicano che l'integrità fisica, psichica o sessuale del bambino è "seriamente" minacciata.

La versione del Consiglio federale, degli Stati e della commissione non parla di "indizi concreti", né prevede l'avverbio "seriamente". Per PPD e PS, la versione di minoranza rischia di ostacolare l'obbligo di denuncia.

La revisione prevede anche esenzioni all'obbligo di denuncia, in particolare per quelle persone che lavorano a contatto con bambini a titolo volontario. Eccezioni sarebbero previste anche per le persone sottoposte al segreto professionale, come gli avvocati, i medici e gli ecclesiastici.

 

 

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