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BERNA«Un massimo di 50 franchi per la spesa all’estero non serve»

11.05.17 - 11:24
A dirlo è il Consiglio federale rispondendo a una mozione. Al contrario, portare la franchigia da 300 a 50 franchi aumenterebbe le code ai valichi e favorirebbe il contrabbando
Ti Press
«Un massimo di 50 franchi per la spesa all’estero non serve»
A dirlo è il Consiglio federale rispondendo a una mozione. Al contrario, portare la franchigia da 300 a 50 franchi aumenterebbe le code ai valichi e favorirebbe il contrabbando

BERNA - Abbassare a 50 franchi il limite che permette di acquistare all'estero beni in franchigia, attualmente fissato a 300 franchi, non aiuterebbe l'economia elvetica. Lo sostiene il Consiglio federale nella sua risposta a una mozione presentata dal consigliere agli Stati Werner Hösli (UDC/GL). Anzi: aumenterebbero le code ai valichi e bisognerebbe fare i conti con una crescita del contrabbando.

Secondo Hösli, il crescente turismo degli acquisti «danneggia in modo considerevole l'economia svizzera, in particolare il commercio al dettaglio, e mette in pericolo molti posti di lavoro». Per questo motivo il senatore glaronese chiede di abbassare a 50 franchi al giorno il valore delle merci importate in esenzione dall'IVA, tra cui figurano anche derrate alimentari, i tabacchi manufatti, le bevande alcoliche e i lavori di riparazione e manutenzione fatti eseguire all'estero sul proprio veicolo.

Nella sua risposta, il governo rileva che da diversi studi e rapporti condotti negli ultimi anni emerge che «il motivo del fiorente turismo degli acquisti non è da ricondursi all'importo del limite di franchigia secondo il valore, bensì al franco forte, alle differenze di prezzo con l'estero e agli orari d'apertura dei negozi in parte più attrattivi».

Secondo il consiglio federale, abbassare il limite di franchigia «non dissuaderebbe le persone domiciliate in Svizzera dal fare acquisti nei Paesi limitrofi». La misura provocherebbe infatti un aumento dell'IVA (aliquota normale dell'8,0 %) compreso tra i 6,25 e i 20 franchi rispetto ad ora, ovvero poca cosa.

Inoltre l'abbassamento del limite di franchigia provocherebbe un sensibile aumento delle imposizioni doganali di piccola entità nel traffico turistico, gestibili unicamente con un dispendio sproporzionato per l'Amministrazione federale delle dogane e i cittadini, con conseguenti costi elevati.

Si aggraverebbe anche la situazione a livello di traffico, con un aumento degli ingorghi presso gli uffici doganali di confine.

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COMMENTI
 

shooter01 6 anni fa su tio
Hösli non pisciare fuori dal vaso. Con i dumping che si vedono qui in Ticino, la gente deve sopravvivere. Capisco che a Glarona non avete certo da confrontarvi con i nostri bottegai, ma noi si.

maocr 6 anni fa su tio
Risposta a shooter01
Ma a Glarona,quanti frontalieri??

gmogi 6 anni fa su tio
ultimamente tutto finisce sempre così, si rimpallano i problemi per essere sicuri di non raggiungere mai una soluzione.

navy 6 anni fa su tio
Quante chiacchiere per niente! Quante energie buttate al vento parlando (o volendo parlare di finte soluzioni) di dinamiche, oramai, fuori controllo!Il potere d'acquisto va analizzato nella sua totalità in primis. Fatto questo, anziché escogitare rimedi alla modi "cerotto su gamba in cancrena", si prenderebbero strade sagge e valide! In Svizzera e soprattutto nei cantoni di frontiera, le dinamiche alla "demolition man" ve ne sono a iosa. Anziché abbassare la franchigia, si inizi a garantire il lavoro ai residenti in tutti quei supermercati che, a differenza di altri ambiti lavorativi, non necessitano di scienziati in fusione termo nucleare! No! Neppure là vanno bene i residenti........ Quanta ipocrisia. Abbiamo un paese democratico invidiato da tutti ma quante energie buttate al vento.

maocr 6 anni fa su tio
Risposta a navy
Fintanto che si lascerà fare quel che vuole all'industria e l'economia non facciamoci illusioni,se potessero introdurre lo schiavismo saranno i primi della fila,e forse anche lo stato.

DfG 6 anni fa su tio
Una parte delle retribuzioni dovrebbero essere elargite in "buoni di acquisto". Soprattutto per gli statali ed i beneficiari di sussidi/aiuti sotto varie forme. E' vergognoso che vanno a spendere all'estero quanto ricevono grazie alle tasse pagate da commercianti, artigiani ecc...

87 6 anni fa su tio
Risposta a DfG
I beneficiari di sussidi dovrebbero inoltrare copia delle ricevute dei propri acquisti fatti in Svizzera? Oppure ricevere una carta utente (tipo carta di credito) su cui viene caricato l'importo di spesa? Oppure il classico buono cartaceo?

maocr 6 anni fa su tio
Risposta a DfG
Le tasse le paghiamo anche noi cittadini comuni , disoccupati e assistiti, e senza favori come accade per certe aziende. Gli statali con quel che guadagnano non vedo perché dovrebbero fare spesa all estero.

maocr 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Anche in guerra (39 - 45 ) c'erano i bollini e se nem in avanti isci sarà mia tanto diverso.

Bandito976 6 anni fa su tio
l'economia ticinese sta morendo e questo lo sanno anche i sassi. Misure sono tassare le ditte che hanno oltre il 60% dei frontalieri. Tassare i frontalieri sull'inquinamento atmosferico (1 x auto) ed infine contingentare i permessi. Non mi sembra difficile. Poi se calano le braghe con l'UE diventa difficilissimo e gli piace anche.

limortaccituoi 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
È arrivato l'economista de noi artri...

lo spiaggiato 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Ecco le soluzioni, tassare questo, tassare questo... devi essere un legaiolo... :-)))

maocr 6 anni fa su tio
Se il consiglio federale iniziasse a occuparsi dei problemi di chi gli prepara e paga (con le tasse) lo stipendio che percepiscono (malgrado molti abbiano comunque introiti sufficenti per vivere) i poveri cittadini o residenti non andrebbero all'estero a fare aquisti se non per articoli particolari. È ovvio invece che con paghe come in ticino ,dove molte cose costano perfino più che in CH interna ma lo stipendio lo adeguano al livello da "scusate,frontaliere " ,chi qui in Ticino ci abita tenti se possilbile di fare la spesa e quant'altro all'estero. Alla politica e l'economia piace la moglie ubriaca e la botte ben ben piena (Meglio se travasa, tanto le Cayman ci sono ancora)

87 6 anni fa su tio
E se invece di abbassare il limite da 300.- a 50.- per gli acquisti all'estero, si prendessero altri provvedimenti? Chi è che acquista all'estero? Dal cittadino di classe economica media in giù. Chi di soldi ne ha, non vede difficoltà nell'acquistare i prodotti in Svizzera (lasciamo stare le giustificazioni dei costi così elevati, non è questo che voglio toccare). Se invece di cercare di danneggiare il cittadino che già fatica ad arrivare a fine mese, vuoi che magari non chiede i sussidi per motivi di orgoglio, perchè non tassiamo chi di denaro ne incassa di più? Chessò, magari qualche tassa per i politici che dicono di fare gli interessi del popolo che invece risulta essere solo interesse personale. Qualche tassa non alle aziende, che poi scappano e perdiamo posti di lavoro, ma ai quadri dirigenti che ricevono lauti stipendi, gratifiche, ecc.<=-) Personalmente mi piacerebbe inoltre vedere tassare chi ha avuto l'idea e la proposta degli oneri Billag o ViaSicura (non è interesse del popolo quello, ma di chi non è in grado di gestire in altro modo i propri compiti, se non incassare soldi facili dove possibile). Favoriamo solo i belli, i ricchi e chi segue il gregge. Per pulirci la coscienza diamo aiuti agli stranieri. Il popolo brutto e povero che cerca di portare qualche innovazione, che per favore vada a vivere altrove.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a 87
"...Chi è che acquista all'estero? ..." Per esempio una nota azienda alimentare che sul proprio sito internet fa sventolare una grande bandiera svizzera, ha acquistato 800 tonnellate di latte a buon mercato in Germania, lo ha trasformato in latte in polvere e lo ha ri-esportato in Germania, beneficiando così delle sovvenzioni federali (pagate con le nostre tasse!) per l'esportazione di latte lavorato. Però se il privato cittadino si reca oltre frontiera per acquistare una confezione di mozzarella... ecco che viene prontamente accusato di essere un traditore delle Patria!

87 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
curzio sempre informatissimo e pronto a condividere il proprio sapere. Io mi riferivo al privato cittadino. Nel caso da te esposto i 50 o 300 fr non fanno la differenza.

curzio 6 anni fa su tio
Risposta a 87
Nel caso da me esposto, i 50 o i 300 fr non fanno la differenza, questo è vero. Il caso da me esposto era per sottolineare che i politici che colpevolizzano il privato cittadino che fa la spesa all'estero, come se fosse un traditore della Patria, sono gli stessi politici che siedono nei CDA di aziende che lucrano alle spalle dei cittadini, assumendo manodopera estera a paghe da fame e importando dai paesi limitrofi merci a basso prezzo per rivenderli in CH a prezzi gonfiati al limite del ridicolo.

curzio 6 anni fa su tio
È sempre bello sentire i nostri politici che predicano la libera concorrenza, il libero mercato nel quale lo Stato non deve immischiarsi. Però quando le regole del libero mercato (caldamente volute dagli ambienti economici) sono a favore del piccolo consumatore ... allora gli stessi politici invocano lo Stato a regolamentare, a mettere restrizioni, ecc... Complimenti per la coerenza!

Lore62 6 anni fa su tio
Risposta a curzio
Esatto!! Il libero mercato c'è solo per gli schiavi moderni e le merci importate con tanto di "cartelli" !! ;-)
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