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BERNA - Le centrali nucleari elvetiche non dovranno essere disattivate dopo 45 anni di attività: dopo il Consiglio nazionale anche la Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia del Consiglio degli Stati (CAPTE-S) ha espresso parere negativo nei confronti dell'iniziativa popolare dei Verdi "Per un abbandono pianificato dell'energia nucleare". Lo indicano oggi i Servizi del Parlamento in una nota.
Con 8 voti contro 3 e 1 astensione la Commissione si allinea al governo e al Consiglio nazionale nel raccomandare al plenum di respingere l'iniziativa ecologista. La maggioranza della CAPTE-S ritiene che il testo contenga richieste eccessive e che gli sia da preferire il controprogetto indiretto elaborato dal Consiglio federale. Quest'ultimo prevede varie misure per sostituire la produzione dell'elettricità delle centrali atomiche in vista di un abbandono progressivo dell'energia nucleare senza scadenze temporali.
Una minoranza della Commissione raccomanda invece di accogliere l'iniziativa dei Verdi, convinta che essa "porti sicurezza per la popolazione, ma anche per gli esercenti, che possono impostare la pianificazione su una data precisa per la disattivazione delle centrali".
Entrambe le Camere hanno finora approvato la Strategia energetica 2050 del Consiglio federale che, come detto, funge da controprogetto indiretto all'iniziativa ecologista.
