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SVIZZERAJihadisti con doppia cittadinanza, si può revocare la nazionalità?

06.11.14 - 13:16
La proposta del consigliere nazionale Marco Romano "è sproporzionata e contraria all'ordinamento elvetico"
Jihadisti con doppia cittadinanza, si può revocare la nazionalità?
La proposta del consigliere nazionale Marco Romano "è sproporzionata e contraria all'ordinamento elvetico"

BERNA - È sproporzionata e contraria all'ordinamento elvetico la proposta del consigliere nazionale Marco Romano (PPD/TI) di revocare la nazionalità svizzera alle persone con doppia cittadinanza che hanno volontariamente combattuto all'estero per un esercito straniero o un gruppo paramilitare ideologicamente motivato, per esempio i jihadisti. Lo afferma il Consiglio federale secondo il quale le norme attuali, che prevedono la possibilità di revocare il passaporto a chi ha commesso atrocità all'estero in veste di membri di gruppi estremisti, sono sufficienti.

Nella sua mozione, Marco Romano (PPD/TI) propone che la revoca della nazionalità riguardi soltanto le persone che hanno ottenuto il passaporto rossocrociato tramite una procedura di naturalizzazione. La normativa proposta non concerne invece coloro che sono tenuti per legge a prestare servizio militare nel loro Paese d'origine.

Nella sua risposta, il governo sottolinea che il principio secondo cui la cittadinanza elvetica non può essere revocata figurava già nella Costituzione federale del 1848. La distinzione tra svizzeri naturalizzati e di nascita è inoltre contraria all'ordinamento elvetico, secondo cui tutti hanno i medesimi diritti e doveri.

A parere del Consiglio federale, inoltre, una revoca generalizzata della cittadinanza sarebbe sproporzionata. In ogni caso, la cittadinanza svizzera può già essere tolta se l'interessato ha commesso reati quali il genocidio e crimini contro l'umanità, crimini di guerra o crimini contro lo Stato e la difesa nazionale.

Rispondendo a un'interpellanza della consigliera nazionale Ida Glanzmann-Hunkeler (PPD/LU), il governo ha anche chiarito la prassi riguardante gli stranieri residenti nella Confederazione. Il permesso di dimora o di domicilio può essere revocato se l'interessato persegue - o è sospettato di perseguire - attività estremiste/terroristiche che minacciano la sicurezza e l'ordine pubblici all'estero o la sicurezza interna o esterna della Svizzera.

Non ci sono però statistiche in materia. La competenza in materia spetta infatti ai Cantoni. Non si può quindi sapere quante revoche vengono pronunciate ogni anno. È però pendente in Parlamento una mozione - sostenuta dal governo - che dovrebbe permettere di colmare questa lacuna.

ats

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