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SVIZZERALe sfide per l'economia elvetica restano enormi, anche con Biden

09.11.20 - 15:04
Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale più importante della Confederazione, dopo la Germania
KEYSTONE
L'esito delle elezioni negli Stati Uniti non cambia il quadro attuale per l'economia elvetica.
L'esito delle elezioni negli Stati Uniti non cambia il quadro attuale per l'economia elvetica.
Fonte Ats Awp
Le sfide per l'economia elvetica restano enormi, anche con Biden
Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale più importante della Confederazione, dopo la Germania

ZURIGO - L'esito delle elezioni negli Stati Uniti, che vede Joe Biden nuovo presidente nonostante le contestazioni dell'attuale inquilino della Casa Bianca Donald Trump, non cambia il quadro attuale per l'economia elvetica: l'industria svizzera si trova ad affrontare enormi sfide per farsi spazio nella più grande economia del mondo.

Gli Stati Uniti sono il secondo partner commerciale più importante della Confederazione, dopo la Germania. Nel 2019 la Svizzera ha esportato negli Usa merci per un valore di circa 44 miliardi di franchi. Ed ha importato per un valore di poco meno di 19 miliardi di franchi.

A svolgere un ruolo particolarmente importante nei rapporti commerciali fra i due Paesi sono in particolare le esportazioni farmaceutiche elvetiche. In questo ambito, la domanda proveniente dagli Stati Uniti è stata molto dinamica negli ultimi 20 anni. Con una quota di esportazione del 24%, gli Usa rappresentano il Paese più importante per l'industria, trascinata soprattutto dai colossi del settore come Roche e Novartis.

Grattacapi diplomatici - Le elevate esportazioni verso gli Stati Uniti hanno creato anche qualche grattacapo diplomatico: lo scorso gennaio il dipartimento del Tesoro Usa ha inserito la Svizzera nella lista dei possibili Paesi manipolatori di valuta. Ciò è accaduto per via degli acquisti di valuta straniera da parte della Banca Nazionale Svizzera con l'obiettivo di provocare un deprezzamento del franco.

Uno dei criteri utilizzati dalle autorità Usa per stilare tale lista riguarda la differenza tra import ed export: l'eccedenza del commercio estero tra due paesi - a scapito degli Stati Uniti - non deve superare la soglia dei 20 miliardi di dollari: in questo caso la bilancia è a sfavore di ben oltre i 25 miliardi, un valore considerato troppo elevato dagli americani.

Anche nello scambio di servizi gli Usa sono un partner importante per la Confederazione. Secondo i dati statunitensi, nel 2019 il volume degli scambi di servizi tra i due Paesi ammontava a 71,8 miliardi di dollari.

Le esportazioni statunitensi di servizi in Svizzera erano pari a 46,8 miliardi, mentre i dati in senso inverso ammontavano a 25 miliardi di dollari. La Svizzera, seppur piccola, è il sesto partner commerciale di servizi più importante degli Stati Uniti.

Centinaia di migliaia d'impieghi - Le aziende svizzere attive negli Usa, circa 500, offrono attualmente circa 333'000 posti di lavoro diretti agli americani. Una delle imprese che negli States ha trovato terreno fertile è la Stadler Rail di Bussnang (TG).

Il costruttore ferroviario turgoviese si è installato in particolare a Salt Lake City (Utah). Nel 2017 ha aperto una fabbrica - alla cui inaugurazione era presente anche il presidente del Consiglio di amministrazione Peter Spuhler - e recentemente sta formando apprendisti negli Usa sulla base del sistema di formazione professionale elvetico. Tra gli istituti partner figura anche il Community College di Salt Lake City.

Le aziende statunitensi, dal canto loro, sono circa un migliaio con interessi in Svizzera. Forniscono circa 90'000 posti di lavoro e tra le più grandi imprese figura Google, che dispone di una sede a Zurigo da una quindicina di anni.

Mercati azionari in attesa - Se a partire dal prossimo gennaio sarà Biden a occupare la Casa Bianca, ciò non significa che la politica statunitense subirà un brusco orientamento a sinistra. L'attuale testa a testa tra democratici e repubblicani per il Congresso degli Stati Uniti rischia di sfociare in una sorta di stallo.

In questo senso, appare dunque improbabile che il sistema finanziario statunitense subisca una regolamentazione drastica. Una situazione che potrebbe avvantaggiare i titolo bancari, come ad esempio Credit Suisse e UBS, hanno indicato oggi alcuni operatori contattati dall'agenzia AWP. Bisognerà dunque attendere per valutare le tendenze a medio e lungo termine.

Quali saranno invece le prospettive per le principali aziende farmaceutiche attive sul mercato azionario elvetico? Secondo uno studio sul settore farmaceutico condotto dalla banca tedesca Berenberg, eventuali riforme avranno probabilmente una portata limitata e richiederanno molti mesi.

Gli esperti di AWP sostengono d'altro canto che probabilmente il pacchetto fiscale che proporrà Biden per dare stimoli all'economia sarà superiore a quelli ideati dall'attuale amministrazione. A trarne beneficio, sempre secondo gli analisti, potrebbero essere i titoli ciclici più sensibili alle variazioni congiunturali come il gruppo industriale ABB e il gigante del cemento LafargeHolcim.

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