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SVIZZERAIl Covid colpisce duramente l'industria meccanica

20.08.20 - 11:36
Circa il 70% delle aziende ha imposto un blocco delle assunzioni. Il timore: che la carenza di ordinativi continui.
Keystone
Fonte Ats
Il Covid colpisce duramente l'industria meccanica
Circa il 70% delle aziende ha imposto un blocco delle assunzioni. Il timore: che la carenza di ordinativi continui.

BERNA - Forse nessun altro settore dell'economia svizzera è stato toccato in modo così pesante dalla pandemia come quello dell'industria meccanica, elettrotecnica e metallurgica (MEM). Dopo la fine del semiconfinamento la situazione è leggermente migliorata, anche se mancano gli ordinativi.

L'indice del clima degli affari per le piccole e medie imprese (PMI) del settore si è stabilizzato a un livello basso nel mese di luglio, indica una nota odierna di Swissmechanic. Secondo il barometro economico elaborato dall'istituto di ricerca economica BAK Economics pubblicato ieri, negli ultimi mesi l'attività produttiva è stata più scorrevole rispetto alla fase di semiconfinamento.

Nel mese di luglio l'89% delle PMI ha sofferto per mancanza di ordinativi. In aprile la quota era al 63%. «La crisi del coronavirus ha fatto precipitare l'economia svizzera in una grave recessione, e il settore MEM ha subito un crollo ancora maggiore», afferma il direttore di Swissmechanic Jürg Marti, citato nel comunicato.

Il sondaggio trimestrale condotto in luglio da Swissmechanic e BAK Economics tra circa 300 PMI del settore evidenzia che la crisi si sposta sempre più dall'offerta alla domanda. È vero che in luglio alcune società sono state colpite da interruzioni della catena logistica (19%) e da defezioni del personale (12%), ma il loro numero è diminuito di oltre la metà rispetto ad aprile.

Poco meno della metà delle aziende ipotizza che la carenza di ordinativi continuerà per più di sei mesi. I clienti stanno facendo solo gli investimenti necessari a causa della crisi, dell'incertezza e dell'aumento del fabbisogno di liquidità. Anche il crollo delle esportazioni nel secondo trimestre del 2020 dimostra la debolezza della domanda.

Circa il 70% delle aziende ha imposto un blocco delle assunzioni e ha fatto domanda di lavoro ridotto. Nel secondo trimestre, è stato contato nella media una diminuzione del 29% dell'orario di lavoro, nel terzo trimestre potrebbe essere del 34%. Il numero di aziende che ha dichiarato di voler licenziare personale è salita al 27 percento in luglio rispetto al 16% di aprile. Le società del settore MEM non si concentrano però solo sul personale, due terzi di loro stanno anche riducendo gli investimenti.

Ci sono tuttavia anche segnali positivi. Come spiega Marti, le società interpellate prevedono che il calo degli ordinativi rallenti leggermente nel terzo trimestre. Inoltre, in luglio il numero di aziende che hanno segnalato problemi di liquidità è diminuito rispetto ad aprile e solo una piccola minoranza (5%) vede ancora un grave rischio di fallimento.
 

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