Per scongiurare la crisi energetica basterebbe davvero poco, lo svela un rapporto (dimenticato) della Confederazione
BERNA - Per evitare una crisi energetica basterebbe sostituire gli apparecchi e gli impianti elettrici ormai obsoleti nelle abitazioni private e negli edifici pubblici.
Ecco la proposta formulata dall'Ufficio federale dell’energia in un rapporto consegnato al Consiglio federale l’8 febbraio. Il rapporto non era stato reso pubblico e solo ora la "SonntagsZeitung" è entrata a conoscenza.
La proposta si basa sulla constatazione dell’enorme quantità di energia elettrica sprecata ogni giorno a causa dell’inefficacia di molti vecchi impianti di riscaldamenti ed elettrodomestici ormai superati.
Secondo il rapporto, è possibile risparmiare dal 25 al 40% dell'elettricità consumata oggi, senza alcuna perdita di comfort e senza leggi più severe sul consumo elettrico.
Già nel 2011 l’Agenzia svizzera per l’efficienza energetica aveva calcolato che, grazie al processo tecnico, si sarebbe risparmiato potenzialmente fino al 36% dell’elettricità entro il 2035. «Un terzo dell’elettricità viene sprecato», riassume Felix Nipkow della Fondazione svizzera per l’energia. L’evoluzione tecnologica potrebbe essere una soluzione per evitare questo spreco.
Secondo il rapporto, le persone potrebbero risparmiare da 4,5 a 5 TWh sostituendo frigoriferi, congelatori, asciugatrici, forni e lavatrici vecchi con apparecchi moderni. Per esempio, un aspirapolvere di ultima generazione consuma solo un terzo dell'elettricità di un vecchio modello.
Anche l'uso quotidiano delle lampadine Led nelle abitazioni private oppure negli uffici, ristoranti e negozi porterebbe a un’importante riduzione dei consumi. Infine, molte case sono ancora dotate di vecchie stufe elettriche.