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VALLESEAbbattuto un lupo in Vallese, proteste degli ambientalisti

20.05.22 - 15:17
Le autorità vallesane comunicano di voler "regolare il sovrappopolamento dei lupi entro sei mesi".
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Fonte ATS
Abbattuto un lupo in Vallese, proteste degli ambientalisti
Le autorità vallesane comunicano di voler "regolare il sovrappopolamento dei lupi entro sei mesi".

SION - I guardiacaccia hanno ucciso un lupo oggi nella regione di Schattenberge-Augstbord, nell'Alto Vallese. Lo ha riferito il Consiglio di stato vallesano a margine di una conferenza stampa sul predatore. Il cantone vuole regolare la popolazione di lupi entro sei mesi.

L'abbattimento del lupo fra i comuni di Ergisch e Unterbäch era stato ordinato questa settimana dal Consiglio di stato vallesano. Il grande predatore aveva ucciso 28 animali da reddito in situazione protetta su superfici agricole utili, soddisfacendo così i requisiti per dare il via all'abbattimento dell'animale.

Il governo cantonale, citato in conferenza stampa, invierà una lettera al Consiglio federale per chiedere l'autorizzazione "di regolare il sovrappopolamento di lupi per sei mesi".

Da inizio anno, 92 animali da reddito sono stati uccisi dal lupo in Vallese, 31 di questi si trovavano in ambito protetto. Una situazione che, a detta del consigliere di Stato Frédéric Favre, "è diventata incontrollabile".

Ambientalisti contrari

L'organizzazione ambientalista Gruppo Lupo Svizzero (GLS) in una nota ha criticato aspramente il permesso di abbattere l'esemplare, sottolineando che in quella regione è presente un branco e che nelle aree di riproduzione di quest'ultimo la legge federale non consente l'abbattimento di singoli esemplari.

Se si verificano danni causati dai lupi nelle aree del branco, il che consente legalmente di regolare la popolazione, questo deve essere fatto uccidendo i giovani esemplari, spiega il GLS.

Ciò richiede il consenso della Confederazione e solo il 50% dei giovani animali nati nell'anno in corso può essere abbattuto. Secondo il GLS il Canton Vallese, con il suo approccio, non tiene conto di questa chiara norma dell'ordinanza federale sulla caccia.

Un fatto simile era già accaduto nel 2018, sottolinea ancora il GLS, ciò dimostrerebbe ulteriormente perché è sbagliato attribuire ai Cantoni la competenza di regolamentare le specie protette.
 

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