Alcuni ignoti hanno scavato una fossa pensando di trovare un tesoro.
Già in passato il sito di Jolimont era stato vittima di vandalismi
BERNA - Ignoti hanno razziato un monumento funerario celtico sulla collina di Jolimont (BE), tra i laghi di Bienne e Neuchâtel. Le autorità, deplorando la perdita di un importante bene culturale, denunciano una pratica frequente.
Il sito di Jolimont comprende un totale di tre tombe, probabilmente risalenti all'età del bronzo e del ferro (dal 1500 al 500 a. C. circa), indica un comunicato odierno del Dipartimento cantonale bernese della pubblica educazione e della cultura.
I razziatori hanno scavato una fossa di due metri di profondità e 1,5 metri di larghezza in un tumulo, ossia un monticello di terra posto sopra le sepolture. Secondo il Servizio archeologico cantonale, citato nella nota, i vandali hanno probabilmente pensato che sotto il tumulo ci fosse una tomba riccamente dotata. Probabilmente non hanno trovato nulla perché il tumulo è già stato oggetto di uno scavo archeologico parziale nel 1847.
La cavità è stata scoperta per caso e segnalata alle autorità lo scorso mese di dicembre. Nel frattempo il Servizio archeologico ha documentato la distruzione del sito e ricoperto la fossa. La sepoltura ha subito danni «importanti».
La conoscenza della preistoria umana si deve a scavi condotti scientificamente, documentando attentamente gli strati e i reperti con misure, disegni e fotografie. Tutti questi dati forniscono informazioni, ad esempio, nella fattispecie, sul modo in cui la tomba è stata costruita o sulle usanze di sepoltura. Queste informazioni ora, con la distruzione del sito, sono andate definitivamente perse.
La nota ricorda che i siti archeologici rivestono dunque un interesse pubblico e sono protetti dalla legge. Ciò nonostante le depredazioni non sono così rare, soprattutto nelle rovine di castelli e fortificazioni. Il saccheggio e l'incuria sono le cause più comuni di danno ai siti archeologici, scrive il Dipartimento cantonale.