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SVIZZERAPresunta truffa da 60 milioni, la detenzione preventiva prosegue

18.02.22 - 12:54
Il Tribunale federale ha respinto per la seconda volta il ricorso
Depositphotos (NaWi)
Fonte Ats
Presunta truffa da 60 milioni, la detenzione preventiva prosegue
Il Tribunale federale ha respinto per la seconda volta il ricorso

LOSANNA - Un impiegato di banca zurighese che si trova da due anni in detenzione preventiva per una presunta truffa da 60 milioni di dollari non può tornare in libertà. Il Tribunale federale (TF) ha respinto per la seconda volta un suo ricorso.

L'uomo, che ha la doppia cittadinanza svizzera e turca, è sospettato di aver truffato 130 clienti turchi della sua banca. Già un anno fa i giudici di Losanna avevano respinto una richiesta di liberazione dalla detenzione preventiva invocando il pericolo di fuga.

In una nuova sentenza pubblicata oggi, la massima istanza giudiziaria condivide la posizione della giustizia zurighese, che ha sottolineato l'esistenza di prove schiaccianti. L'uomo ha peraltro ammesso le accuse e considerato l'ammontare dei fondi sottratti, non ci si può aspettare che possa restituire le somme sottratte.

Dalla sentenza si evince inoltre che l'uomo ha una figlia, un fratello e una moglie che vivono in Svizzera, mentre la madre risiede in Turchia. La moglie ha nel frattempo avviato una causa di divorzio e l'accusato ha una nuova relazione con una donna che ha incontrato a Dubai.

L'impiegato di banca è stato arrestato il 18 febbraio 2020. Il Ministero pubblico zurighese sta conducendo un'inchiesta per truffa per mestiere, appropriazione indebita, amministrazione infedele e falsità in documenti.

È sospettato in particolare di aver creato diverse società offshore per depositare i fondi sottratti. Per il TF, si può quindi supporre che avesse notevoli risorse all'estero. Si tratta in altre parole di un procedimento complesso e con flussi finanziari internazionali che gli inquirenti devono ancora chiarire fino in fondo. Esiste pertanto un rischio d'inquinamento delle prove in caso di liberazione dalla detenzione preventiva.

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