Lo spavento di una 15enne studentessa bernese figlio di una confusione, ancora irrisolta, al centro vaccinale.
L'ospedale: «Tutto secondo protocollo, ma vista l'incertezza si procederà a un esame volontario del sangue».
BURGDORF (BE) - Tornata dalla lezione di educazione fisica, la studentessa 15enne Marie* trova diverse chiamate senza risposta sul suo smartphone, tutte da un numero fisso: «Pensavo che mi stessero chiamando per un posto di tirocinio, ma quando lo ho richiamati ho capito che era l'ospedale».
Di lì in poi la telefonata ha portato a un climax di tensioni, come scrivono i colleghi di 20 Minuten: «L'impiegato era molto agitato, gli ho detto che ero a scuola ma lui mi ha risposto che si trattava di un'emergenza e allora sono andata in ospedale».
Proprio lì, all'ospedale Emmental Burgdorf, lo scorso giovedì Marie aveva ricevuto la sua seconda dose di vaccino: «Avevo un nodo in pancia e mi sentivo svenire», racconta la giovane che - d'accordo con l'insegnante - è stata accompagnata in loco da un compagno di classe.
Arrivata in ospedale, le hanno prelevato il sangue e l'hanno sottoposta a una lunga serie di domande. Alla fine, qualcuno le ha spiegato il perché: «Mi hanno detto che forse mi avevano vaccinato con una siringa già usata». Per questo motivo il sangue di Marie è testato per un possibile contagio da HIV, epatite B ed epatite C.
Il motivo del sospetto, secondo la ragazza è una siringa mancante fra quelle buttate via: «Mi sembrava che nessuno fosse davvero convinto e sapesse cosa stesse succedendo», continua la giovane, «è una cosa che non auguro davvero a nessuno».
La versione dell'ospedale non cancella i dubbi, stando alla struttura dopo la vaccinazione dei due pazienti - svolta secondo protocollo - nella postazione è stata trovata solo una siringa vuota sul vassoio. Non è quindi chiaro se ce n'era un'altra ed è stata smaltita, non seguendo le direttive, oppure se ne è stata usata solamente una per entrambi i vaccinati.
«Vista l'incertezza», spiega la struttura, «abbiamo deciso, da regolamento standard dei centri vaccinali, di sentire entrambi i pazienti e avvisarli. Il prelievo di sangue e l'esame è stato svolto su base assolutamente volontaria».
In ogni caso è importante puntualizzare che quella di Maria, a livello svizzero, è un'eventualità davvero rarissima e il primo caso sui circa 100'000 vaccinati della struttura bernese.
*nome noto alla redazione