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NEUCHÂTELPugnalò due volte la ex, condannato a quattro anni e mezzo di prigione

22.10.21 - 19:52
L'imputato è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio. Il giudice: «Il rischio di conseguenze mortali era elevato».
Depositphotos (Kuzmafoto)
Fonte ats
Pugnalò due volte la ex, condannato a quattro anni e mezzo di prigione
L'imputato è stato ritenuto colpevole di tentato omicidio. Il giudice: «Il rischio di conseguenze mortali era elevato».
I fatti si erano verificati a Neuchâtel nel giugno 2019. La vittima si è salvata solo grazie all'intervento miracoloso dei vicini e al fatto che le coltellate sono state fermate dalle costole, senza quindi arrivare al cuore.

NEUCHÂTEL - Un uomo che ha tentato di uccidere la sua ex compagna a Neuchâtel nel giugno 2019 è stato condannato a quattro anni e mezzo di prigione. Il Tribunale criminale ha seguito la richiesta del procuratore. La difesa, che chiedeva una pena di due anni con la condizionale, non esclude di presentare ricorso.

Strangolando la sua vittima con violenza e sferrando due pugnalate al torace, «il rischio di conseguenze mortali era elevato e l'accusato ha certamente cercato di ucciderla», ha dichiarato oggi il presidente del tribunale Niels Favre. La corte ha comunque scartato la premeditazione.

«Le colpe dell'imputato sono pesanti», ha aggiunto il presidente. Il movente «non è chiaro», visto che ha difficoltà a spiegare i suoi atti, ma il motivo pare futile ed egoista. «L'imputato ha tendenza a mentire, a modificare i fatti e a non ricordarsi le cose a suo sfavore, ricordandosi invece quelle a suo vantaggio». Il tribunale ha ordinato un trattamento psicologico ambulatorio, oltre che il pagamento di 10'000 franchi di risarcimento morale.

Durante il dibattimento, il procuratore Nicolas Aubert ha ricordato che la vittima si è salvata solo grazie «all'intervento miracoloso dei vicini e al fatto che le pugnalate sono state fermate dalle costole, senza quindi arrivare al cuore».

Alla vigilia dei fatti la giovane donna, che non viveva più con l'imputato da nove mesi, aveva annunciato la separazione definitiva. Secondo la tesi dell'accusa, l'uomo avrebbe preferito vedere la ormai ex compagna morta piuttosto che indipendente. La difesa sostiene invece che l'intenzione non fosse mai stata quella di uccidere, ma per ragioni inspiegabili la situazione è degenerata.

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