Arnaud, un 18enne basilese, sta affrontando con grande coraggio la recidiva di un tumore al cervello. E nonostante le radiazioni non rinuncia ad andare a scuola
BASILEA - Suona la campanella. Studenti e studentesse del Liceo sito in Müsterplatz, a due passi dalla Cattedrale di Basilea, vanno a pranzo. Chi a casa. Chi nei paraggi della scuola. Tutti meno Arnaud. Lui ha un appuntamento diverso. Da un'altra parte. Più precisamente all'ospedale universitario della città renana. Reparto di oncologia. Qui il giovane di soli 18 anni si sottopone giornalmente a una seduta di raggi. Per combattere la bestia feroce che ha in testa. Per sconfiggere il tumore al cervello.
Dopo il trattamento con le radiazioni il giovane è spesso stanco. «È molto fastidioso», confida Arnaud a 20 Minuten. «Ma la stanchezza è uno degli effetti collaterali delle cure. Ho anche poco appetito, non mi sento bene e ho gli occhi irritati».
Percorrendo la strada verso l'ospedale, lo studente liceale ricorda come tutto è iniziato. «Ho avuto mal di testa per mesi. Poi leggendo ho iniziato a confondere le lettere». Il ragazzo si reca quindi dal medico che gli diagnostica un'emicrania permanente. Diagnosi che però non lo convince: «Sentivo che qualcosa non andava».
Le successive analisi dalla neurologa sentenziano il terribile responso: Arnaud ha un cancro al cervello. La massa - lunga 4 centimetri e larga 2,4 - è fortunatamente benigna, ma va rimossa chirurgicamente abbastanza in fretta. Perché ingrossandosi - e aumentando quindi la pressione intracranica - il tumore potrebbe provocare cecità, paralisi e mandare Arnaud in coma. «Quando ho sentito quelle parole sono rimasto scioccato», racconta ancora a 20 Minuten. «Il mio unico pensiero era "riuscirò a terminare il liceo e iniziare i miei studi in farmacia?"».
All'inizio dello scorso anno i dottori rimuovono parte del tumore. Ma pochi mesi dopo il mal di testa ritorna. Sintomo palese che il cancro era tornato a crescere. Ora Arnaud continua la sua lotta per la vita. Disteso sul letto di ospedale, però, non vuole rinunciare ai suoi sogni. Non vuole darla vinta al tumore. D'altronde esso non ha influito sui suoi risultati scolastici, nonostante la tesi l'abbia scritta con un mal di testa tremendo. «Prenderò la maturità e andrò a studiare farmacia. Smettere di combattere non è un'opzione per me».