L'esplosione di uno dei reattori aveva obbligato il pilota del velivolo ad un atterraggio d'emergenza a Charles De Gaulle. Ma le sorprese non erano finite lì...
GINEVRA - Non è stato un tragitto proprio rilassante quello dei passeggeri del volo Swiss LX348 che lo scorso 25 luglio viaggiava da Ginevra a Londra. Mentre sorvolava la Francia, infatti, uno dei motori dell'aereo è esploso e il pilota è stato costretto a effettuare un atterraggio d'emergenza a Parigi/De Gaulle.
Tutto è bene quello che finisce bene? Più o meno. In primo luogo perché il velivolo in questione, un Bombardier A220, era nuovo di pacca. E in seconda istanza, secondo quanto comunicato martedì dalle autorità francesi, di quel motore scoppiato mancano diversi pezzi.
Conclusione: sono caduti a terra, fortunatamente senza ferire nessuno, e potrebbero trovarsi in una foresta a una cinquantina di chilometri da Digione. Per la popolazione l'avviso di fare attenzione: si tratta di frammenti in titanio lunghi anche 30 cm e molto taglienti.
«Se avessero colpito qualcuno l'impatto sarebbe stato letale», conferma a 20 Minuten l'esperto Patrick Huber, «per fortuna è un'eventualità è rara». Quali le cause all'origine dell'esplosione? Gli inquirenti sono ancora al lavoro.
Le indagini del BEA - Il Bureau français d'enquêtes et d'analyses (BEA), incaricato delle indagini, ha lanciato oggi un appello a eventuali testimoni per localizzare i pezzi mancanti. L'organismo francese ha agito «per conto della NTSB», l'ente statunitense responsabile dell'indagine poiché il motore Pratt & Whitney è di progettazione americana. Anche per il BEA è «molto raro» che un aereo perda parti del motore in volo. Il 30 settembre 2017, parte di uno dei motori di un A380-800 in volo da Parigi a Los Angeles è caduta in Groenlandia. Un pezzo di 150 chili è stato recentemente ritrovato sepolto sotto quattro metri di neve e ghiaccio in un crepaccio.