Cerca e trova immobili

SAN GALLO«Una bambina usata come sex toy per compiacere l'amante»

17.03.18 - 18:44
Una 31enne è accusata di aver abusato della figlia di cinque anni. Per lei sono stati chiesti tre anni e mezzo di prigione
«Una bambina usata come sex toy per compiacere l'amante»
Una 31enne è accusata di aver abusato della figlia di cinque anni. Per lei sono stati chiesti tre anni e mezzo di prigione

SAN GALLO - «Mi vergogno per quello che le ho fatto. Non smetto di piangere. Ho disgusto per me stessa». Interrogata dai giudici del Tribunale distrettuale di San Gallo, Sara* rimpiange tutto quanto ha fatto a sua figlia. La 31enne ha ammesso di aver abusato della piccola per compiacere il suo amante, F. Secondo la donna tutta la sua vita ruotava attorno al suo uomo, un tedesco di 53 anni.

Una schiava del sesso - «Ero totalmente dipendente da lui e ho sempre avuto paura di perderlo». Ecco perché, spiega Sara, era pronta a tutto, anche a educare sua figlia di soli cinque anni in modo che diventasse una schiava del sesso di F. Ai giudici, la donna ha confessato che desiderava che un giorno il suo uomo deflorasse la sua bambina, come riporta 20 Minuten.

La donna è accusata di aver massaggiato la piccola fra le gambe e di essersi fatta accarezzare a sua volta. La bambina avrebbe imparato a maneggiare un vibratore e sarebbe stata costretta a guardare le foto del pene dell’uomo in modo che si "abituasse". Sara, via internet, avrebbe costantemente informato F. dei progressi dell’educazione impartita.

Traumi indelebili - Il Ministero pubblico ha chiesto per la madre una pena detentiva di 3 anni e mezzo per atti di natura sessuale con un bambino, pornografia e violazioni del dovere di assistenza o educazione. F. rischia invece 5 anni di carcere per atti sessuali con un bambino e pornografia illecita.

L'avvocato della vittima, che ora ha 8 anni, ha chiesto un risarcimento di 40'000 franchi per la bambina, che soffre ancora enormemente a causa degli abusi subiti. La piccola attualmente frequenta una scuola speciale. Un istituto normale non è un'opzione per lei che, anche durante l’ultimo esame a cui è stata sottoposta, ha parlato solo di materiale porno e sesso. «Questo trauma la accompagnerà per tutta la vita».

In attesa del verdetto - Durante l'udienza Sara non ha mai smesso dire quanto fosse dispiaciuta. Il tedesco, invece, ha negato la maggior parte delle accuse mosse contro di lui: «Il Ministero pubblico mi rimprovera per cose orribili che non sono vere». Tutto quello che voleva, ha assicurato, era mantenere la relazione sessuale che aveva con la donna. Il 53enne ha anche assicurato: «Non sono un pedofilo. Ho tre figli». La procura non è stata colpita da queste affermazioni e ha concluso: «Stiamo parlando di una bambina di 5 anni che è stata manipolata e utilizzata come un sex toy. I fatti sono chiari».

Prima della fine dell'udienza, Sara ha ripetuto un'ultima volta quanto fosse dispiaciuta: «Non posso tornare indietro. Eppure questo sarebbe quello che voglio di più al mondo. Sono molto grata che mia figlia sia stata affidata a un tutore e che mi sia permesso di essere in contatto con lei».

Il verdetto verrà comunicato per iscritto.

* Nome noto alla redazione

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE