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SVIZZERA / AUSTRIAUn altro sgarbo al Ticino: «Leggi locali? Roba da miscredenti»

01.12.17 - 15:15
L'attivista elvetica convertita all'Islam - conosciuta alle nostre latitudini per aver volontariamente infranto il divieto di indossare il Burka - si è espressa contro lo stato di diritto
Keystone
Un altro sgarbo al Ticino: «Leggi locali? Roba da miscredenti»
L'attivista elvetica convertita all'Islam - conosciuta alle nostre latitudini per aver volontariamente infranto il divieto di indossare il Burka - si è espressa contro lo stato di diritto

VIENNA - Nora Illi, attivista elvetica convertita all'Islam, si è espressa contro lo stato di diritto in una moschea di Vienna. «Le leggi locali sono solo per i miscredenti». I musulmani non devono attenervisi, avrebbe affermato secondo il canale televisivo austriaco privato Servus TV, che fa riferimento a registrazioni video. Stando all'emittente, Illi sarebbe stata invitata a pronunciarsi nel luogo di culto dall'ex municipale Spö Amir El-Shamy, dal quale i socialdemocratici hanno preso le distanze viste le tendenze estremiste.

«Si sta indebolendo l'Islam» - «Si cerca di creare un Islam che si adatti alla loro comprensione, con moschee liberali, matrimoni gay, preghiera mista, ecc. In questo modo si cerca di indebolire l'Islam. Ciò è Fitna (in arabo, letteralmente "prova", "tribolazione", ma anche "scandalo, corruzione", "dissenso, litigio" e perfino "guerra civile", ndr)», avrebbe detto Illi. L'emittente dedicherà questa sera un servizio al caso. La moglie di Qaasim Illi, il convertito responsabile della comunicazione del Consiglio centrale islamico della Svizzera (CCIS), riesce spesso a farsi notare e ad apparire sui media.

Volto noto in Ticino - Nora Illi è ben conosciuta pure alle nostre latitudini ed è quindi inevitabile leggere tra le righe delle sue affermazioni un riferimento alla situazione ticinese. Il primo luglio del 2016, giorno in cui nel nostro Cantone entrava in vigore la legge che vieta la dissimulazione del volto nei luoghi pubblici, la donna si era presentata in Piazza Grande a Locarno con il niqab. L'infrazione le costò una multa che venne pagata dall'imprenditore algerino Rachid Nekkaz. Quella, però, non fu l'unica volta che la Illi infranse volontariamente la legge. Un mese dopo venne infatti fermata dalla polizia comunale di Lugano mentre camminava con il volto coperto in Piazza Rezzonico. Il suo rifiuto di togliersi il velo le costò un'altra ammenda di 250 franchi.

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