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ZURIGOImportò opere d'arte senza pagare l'IVA, miliardario a processo

28.11.17 - 10:52
Urs E. Schwarzenbach compare oggi al tribunale distrettuale di Bülach per contestare una multa di 4 milioni di franchi inflittagli dalla Direzione generale delle dogane
Keystone
Importò opere d'arte senza pagare l'IVA, miliardario a processo
Urs E. Schwarzenbach compare oggi al tribunale distrettuale di Bülach per contestare una multa di 4 milioni di franchi inflittagli dalla Direzione generale delle dogane

ZURIGO - Il miliardario zurighese Urs E. Schwarzenbach è comparso oggi davanti al tribunale distrettuale di Bülach (ZH) dove contesta una multa di 4 milioni di franchi inflittagli dalla Direzione generale delle dogane per aver importato illegalmente opere d'arte in Svizzera. Ha respinto tutte le accuse in serata, dopo che l'inizio dei dibattimenti era stato posticipato di sette ore su richiesta della difesa.

Secondo le dogane, il 69enne è colpevole di ripetuta evasione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA). Il finanziere, albergatore e collezionista in 123 occasioni avrebbe contrabbandato oggetti e in 27 fornito dichiarazioni con un valore d'imposizione troppo basso.

Sull'arco di diversi anni avrebbe introdotto illegalmente in Svizzera opere per un valore complessivo di almeno 130 milioni di franchi. I casi di contrabbando sarebbero ancora più numerosi, ma quelli precedenti al 2009 sono oramai in prescrizione.

Secondo le dogane, Schwarzenbach dovrebbe pagare arretrati di IVA per 10,1 milioni di franchi più gli interessi. A ciò si aggiunge la multa di 4 milioni.

L'uomo oggi ha contestato l'importazione delle opere d'arte. «Sono finite tutte nel porto franco», ha detto, aggiungendo di non saper spiegare come siano giunte a casa sua. «Io non ce le ho portate», ha sottolineato, facendo riferimento alle perquisizioni che hanno permesso di trovare parte degli oggetti al suo domicilio.

L'imputato ha pure contestato il valore della merce sostenendo che le dogane non sono in grado di provarne l'autenticità. «Stiamo facendo un gran baccano in merito a lavori la cui l'autenticità non è mai stata appurata».

Poco dopo l'apertura il processo è stato sospeso fino alle 16.00. I dibattimenti sono così iniziati con sette ore di ritardo. La difesa ha infatti ottenuto questo tempo per esaminare un nuovo elemento di prova a carico: si tratta di un rapporto richiesto dal giudice sulle esatte attività investigative realizzate dalle dogane.

La sentenza era originariamente prevista per domani ma, visti gli inghippi odierni, nulla è più certo.

 
 

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