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NEUCHÂTELPaga a caro prezzo l’acquisto di una bici rubata

23.05.17 - 23:02
Un falegname è stato condannato per ricettazione. Nonostante non fosse a conoscenza della provenienza della bicicletta
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Paga a caro prezzo l’acquisto di una bici rubata
Un falegname è stato condannato per ricettazione. Nonostante non fosse a conoscenza della provenienza della bicicletta

NEUCHÂTEL - Una bici elettrica per 400 franchi, anche se usata, è un buon affare. Questo è quanto ha pensato un falegname 56enne di Neuchâtel. Peccato che il veicolo, del valore reale (nuovo) di 3.200 franchi fosse stato rubato.

Per queste ragioni il Ministero Pubblico ha deciso di condannare l’ignaro acquirente a 6 giornaliere da 30 franchi o 180 franchi, sospese per tre anni, e a 200 franchi per i costi legali.

Secondo “L'Expresse / L’Impartial”, l'acquisto è stato effettuato questo inverno accanto all'ufficio postale di Savagnier. «La differenza tra il prezzo di acquisto e il valore reale della bicicletta, come l’assenza degli accessori, avrebbe dovuto far sorgere qualche dubbio circa l’origine della bici elettrica», ha precisato il procuratore Nicolas Aubert.

«Ho visto bici elettriche che costano circa 1.200 franchi. Il prezzo di 400 franchi non mi ha sorpreso, soprattutto visto che era sprovvista di caricatore», ha spiegato Pascal Gacond, l'acquirente. L’uomo, dopo l’acquisto, ha quindi deciso di recarsi presso il rivenditore autorizzato che compariva sull’etichetta presente sulla bici. Il numero di telaio ha rivelato il nome del legittimo proprietario che, contattato dal rivenditore insospettito, ha confermato il furto.

Non convinto di aver commesso un reato, l'acquirente ha lasciato la bici al negozio ed è andato alla polizia, che ha confiscato il veicolo il giorno successivo.

«Il mio obiettivo era quello di non usare più la mia auto per il tragitto tra il mio studio e casa. Ho un passato come sportivo, ma la pendenza che incontro sul percorso è molto impegnativa», spiega Pascal.

Conoscendo l’abitazione del venditore, il falegname lo aveva contattato: «Mi ha assicurato che la bici non era rubata». L’uomo, ora, vuole ricorrere contro la sentenza.

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