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GINEVRASchedato in Francia, responsabile della sicurezza della moschea ginevrina sporge denuncia

30.10.16 - 14:28
L'uomo nega categoricamente qualsiasi accusa di simpatie salafiste
Schedato in Francia, responsabile della sicurezza della moschea ginevrina sporge denuncia
L'uomo nega categoricamente qualsiasi accusa di simpatie salafiste

GINEVRA - Schedato per sospetta radicalizzazione in Francia, il responsabile della sicurezza della moschea di Ginevra, un francese di 33 anni, intende sporgere denuncia per diffamazione. Lo indica oggi Le Matin Dimanche, precisando che l'uomo nega categoricamente qualsiasi accusa di simpatie salafiste.

Mercoledì scorso il quotidiano romando Le Temps aveva rivelato che l'agente, ingaggiato otto mesi fa per sorvegliare gli ingressi del luogo di culto prima e dopo la preghiera, è stato schedato dalla Direzione generale della sicurezza interna francese (DGSI) in quanto persona potenzialmente pericolosa per la sicurezza dello Stato (una disposizione che in Francia viene chiamata "Fiche S").

«Sono musulmano praticante, semplicemente. Non sono radicale, né salafista, né altro», sostiene l'uomo, assistito da un avvocato, sulle colonne di Le Matin Dimanche. «La mia fedina penale è pulita e non sono mai stato in prigione», aggiunge, precisando di non aver nulla di cui rimproverarsi. «D'altronde passo tutti i giorni la frontiera (vive in Alta Savoia, ndr.) e talvolta vengo controllato e riparto».

L'associazione parigina Action droits des musulmans ha offerto sostegno all'agente. Il suo presidente, Sihem Zine, citato da Le Matin Dimanche, parla di un possibile abuso dello Stato di diritto. La direzione della moschea, per bocca del suo direttore, Ahmed Beyari, sottolinea che l'uomo dispone di un regolare contratto di lavoro e con lui non ci sono mai stati problemi.

L'anno scorso alcuni media avevano rivelato che due degli imam della stessa moschea erano oggetto di schedature di tipo "S" in Francia da diversi anni. Secondo la Fondazione culturale islamica di Ginevra, non vi era tuttavia alcuna prova in questo senso.
 

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